Terremoto a Santorini, il racconto: “Centinaia di scosse al giorno e scene di panico, ma noi restiamo qui”
"Ci sono state centinaia di scosse al giorno con punte di 5 gradi Richter, le abbiamo avvertite molto bene, però non ci sono stati danni. Un gran parte della popolazione ha avuto paura e ha abbandonato l'isola ma noi siamo ancora qua".
A parlare è Gianluca Chimenti, tour operator italiano che da 17 anni vive e lavora a Santorini, che a Fanpage.it ha raccontato la situazione attuale dopo il terremoto che da giorni sta interessando l'isola.
"Questo forte sciame sismico non era legato ai vulcani presenti sull'isola. Le autorità hanno subito chiuso le scuole per evitare che si potesse creare il panico nel caso ci fossero state scosse mentre bambini e ragazzi erano a lezione. Hanno chiuso anche le zone a pericolo frana, come il porto vecchio di Fira e il porto di Ammoudi, per esempio", ha spiegato.
"Hanno anche dato il consiglio di non andare sulle spiagge perché se ci fossero state scosse più alte dei 6 gradi Richter si sarebbe potuto verificare anche uno tsunami", ha aggiunto Chimenti.
Chimenti fa parte dell'Associazione locale dei tour operator e ci ha raccontato di essere a sua volta intervenuto subito: "Mi sono preso la responsabilità, dopo aver parlato con il sindaco e con la vulcanologa responsabile del centro di ricerca locale, di fare una comunicazione dettagliata che precisasse quanto stava accadendo senza fare allarmismo. Purtroppo, le notizie vengono spesso diffuse in maniera distorta", ha osservato.
"Ora sono andate via circa 9mila persone ma l'impatto al momento è relativo, non essendo stagione. Nel giro di due settimane la situazione dovrebbe tornare alla totale normalità e torneranno tutti perché comunque dovranno tornare a lavorare".
Come ha spiegato il connazionale, il Comune di Santorini diffonde continuamente informative in modo che chi vive sull'isola sappia più o meno qual è la situazione da un punto di vista vulcanico e geologico.
"Ma non tutti si informano, anzi, direi che non lo fa quasi l'80%. E in questa situazione, sin dall'inizio delle prime scosse, chi non aveva un'idea di cosa stesse succedendo ha pensato subito al vulcano"
"Per questo ci sono state situazione critiche, scene di panico, la gente si è riversata nei porti per trovare i biglietti e scappare. Ma bisogna considerare che a Santorini ci sono più di 20mila abitanti, quindi un buon 60% è ancora qua", ha precisato.
"Oggi (mercoledì 5 febbraio, ndr) ci hanno detto che lo sciame sta diminuendo sia di intensità che frequenza, non ci sono state scosse superiori ai 3.5 gradi e sono molto più blande. – ha aggiunto – Domani verrà qui la vulcanologa per fare un'informativa che spieghi alla popolazione qual è la situazione. Ma presto dovrebbe tornare tutto alla normalità".