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Tentato attacco terroristico al congresso Usa: il marocchino aveva esplosivo finto (VIDEO)

L’Fbi incastra un marocchino 29enne che progettava attentati terroristici a Washington. Erano stati gli stessi agenti, spacciatisi per emissari di Al Qaeda, a fornire il materiale esplosivo, reso, ovviamente, inerte.
A cura di Carmine Della Pia
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Sventato attentato a Washington

L’uomo che aveva tentato un attacco terroristico al congresso Usa era nel mirino dell’Fbi da più di un anno. È per questo motivo che gli esplosivi in suo possesso erano stati procurati proprio dagli agenti dei servizi segreti, spacciatisi per emissari di Al Qaeda. Ieri, intorno a mezzogiorno, Amin Khalifi, 29enne marocchino, è stato arrestato in un parcheggio di Constitution Avenue e non ha opposto resistenza. Arrivato in America a 16 anni, Amin era da tempo immigrato clandestino, viveva in Virginia. L’Fbi era sulle sue tracce da molto tempo a causa di alcune intercettazioni telefoniche in cui si evinceva la volontà dell’uomo di compiere un attentato terroristico. Gli agenti lo hanno incastrato spacciandosi per emissari di Al Qaeda, membri dell’organizzazione terroristica fondata da Bin Laden, fornendo tutto il necessario arrestarlo in flagrante: un abito bomba, con esplosivi resi inerti, e una pistola non funzionante.

L'operazione dell'Fbi contro gli attentati a Washington – Prima dell’arresto, Khalifi si era recato a pregare in una moschea, vicino Washington. A due passi da Capitol Hill, sede del parlamento indicato come luogo da far saltare in aria, il 29enne è stato bloccato. Gli agenti incaricati hanno, poi, riferito che in nessun momento è stata messa in pericolo l’incolumità dei cittadini. L’arresto dell’uomo è parte di una retata contro il terrorismo organizzata dall’Fbi. Un’ “operazione segreta”, com’è stata definita dagli agenti, “nel corso della quale il sospetto è stato tenuto sotto sorveglianza dalle forze dell’ordine che indagavano su un possibile attacco al Congresso”. Un caso del tutto simile accadeva qualche mese fa, nel settembre del 2011, quando Rezwan Ferdaus, cittadino statunitense di 27 anni, veniva arrestato dall’Fbi a Boston. L’accusa era analoga, tentato attentato contro il Campidoglio e il Pentagono, e la Federal Bureau si avvaleva, anche in quel caso, di esplosivo reso inerte, fornito al giovane da agenti che si spacciavano per emissari di Al Qaeda. Il ragazzo, laureato in fisica alla Northwestern University di Boston, voleva colpire Capitol Hill e la sede del dipartimento della Difesa con un piccolo aero-modellino telecomandato a distanza e carico di esplosivo.

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