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Tensione in Crimea, Obama promette “sanzioni economiche”

Ancora preoccupazione e tensione per la situazione in Crimea. Il presidente americano Barack Obama ha però escluso un intervento militare affermando che impegnarsi contro la Russia “non sarebbe appropriato”. Rilasciato il comandante della marina militare ucraina.
A cura di S. P.
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UPDATE: Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è tornato a parlare della crisi in Crimea, giudicando illegale il referendum sull'indipendenza di domenica scorsa e illegittimi i movimenti delle truppe russe. Ha quindi ribadito che la Casa Bianca è pronta a prendere provvedimenti contro la Russia e che le sanzioni saranno di carattere economico. Nel frattempo Fracois Hollande, arrivato a Bruxelles per prendere parte al Consiglio d'Europa, ha reso noto che il summit  Ue-Russia previsto per giugno è stato annullato. Da parte sua il Cremlino non è stato a guardare ed ha pubblicato un elenco composto da 9 funzionari del governo americano ai quali è vietato l'ingresso sul territorio russo.

Resta alta la tensione in Crimea: per il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, quello che sta avvenendo nella regione “è un campanello d’allarme per la comunità euroatlantica, per la Nato e per tutti quelli che sono impegnati nella difesa di un’Europa libera e pacifica”. È in atto “un’aggressione militare” da parte della Russia, così il segretario che ha aggiunto che “quella della Crimea è la minaccia di grave alla sicurezza dell’Europa dai tempi della Guerra Fredda”. Quella di ieri è stata una giornata durante la quale i russi hanno occupato diverse basi militari ucraine nella regione e hanno catturato il comandante della Marina Serghiei Gaiduk che, secondo quanto ha riferito l’agenzia Kriminform, è stato rilasciato nelle ultime ore. Insieme a lui, rilasciato nei pressi del checkpoit di Chongar, sono stati rilasciati sette attivisti pro Kiev.  Gli Stati Uniti, intanto, hanno reagito con forza agli avvenimenti in Crimea e, attraverso il vicepresidente Joe Biden, hanno fatto sapere che continueranno a sostenere le istanze del Governo di Kiev. In serata, comunque, Barack Obama ha rassicurato che non vuole un intervento militare in Crimea. In un’intervista concessa alla rete KNSD, il presidente americano ha detto che “non ci faremo coinvolgere in alcuna escursione militare in Ucraina”. Per Obama impegnarsi militarmente contro la Russia “non sarebbe appropriato”.

“Una strada migliore a quella militare” – “Quello che ci accingiamo a fare è mobilitare tutte le nostre risorse diplomatiche per assicurare una forte coalizione internazionale in grado di inviare un messaggio chiaro sul fatto che l'Ucraina debba decidere del suo destino. Per noi – ha chiarito il presidente americano – c’è una strada migliore a quella militare. Credo che anche gli ucraini riconoscano il fatto che affrontare la Russia militarmente per noi non sarebbe opportuno, e non andrebbe bene neanche per l'Ucraina”. Intanto l’Ucraina, che ha chiesto all’Onu che la Crimea diventi zona demilitarizzata, sta preparando un piano per far evacuare dalla regione i propri militari e le proprie famiglie. “In Ucraina negli ultimi mesi sono state commesse croniche violazioni dei diritti umani”, così il vice segretario generale per i diritti umani Onu, Ivan Simonovic. E da oggi Mosca ha iniziato a rilasciare passaporti russi in Crimea dopo l'annessione della penisola ucraina al Paese. Lo ha reso noto l'agenzia di Stato Ria-Novosti.

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