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Tanzania: “Sparate per uccidere i bracconieri”, la proposta choc del Ministro

Il ministro delle risorse naturali della Tanzania invita i ranger dei parchi naturali a combattere in maniera repressiva i cacciatori di elefanti: “Giustiziate i colpevoli sul posto”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Sparare per uccidere, pur di salvare gli elefanti”, è l’appello del ministro delle risorse naturali e del turismo della Tanzania, Khamis Kagasheki, che di fatto rappresenta una sorta di comunicato di guerra nei confronti dei bracconieri. Il suo Paese è quello infatti dove la caccia all'avorio sta letteralmente portando al rischio estinzione per i pachidermi. Così ecco l'aut aut del governo di Dodoma, che ha chiesto di abbattere sul posto i cacciatori di zanne, quando li si coglie sul fatto nei grandi parchi. Kagashek ne ha parlato proprio ina una conferenza sulla protezione degli elefanti, chiedendo a gran voce punizioni più dure per chi è coinvolto nel bracconaggio, suggerendo addirittura l'esecuzione diretta. “Sono consapevole del fatto che alcuni presuntiattivisti per i diritti umani faranno un putiferio sostenendo che anche i bracconieri hanno diritto di essere processati nei tribunali, come ogni persona – ha detto Kagasheki, secondo quanto riportato il Guardian -. Però, diciamocelo, i bracconieri non solo uccidono gli animali selvatici, ma non esitano neanche a sparare sulle persone innocenti".

La proposta del ministro della Tanzania ha contribuito a non poche polemiche tra gli interessati. A partire dai ambientalisti, che hanno criticato la proposta sottolineando come rischi di essere controproducente, contribuendo ad un ulteriore inasprimento delle violenza dei bracconieri: negli ultimi 10anni in tutti i parchi naturali dell’Africa sono state uccise oltre mille guardie forestali. Anche il WWF è intervenuto nella problematica, evidenziando come il bracconaggio spesso sia dettato dalle condizioni di povertà e quindi sarebbe sbagliato cercare di risolvere il problema adoperando mezzi tanto punitivi.

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