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Talebani: il nuovo capo è Haibatullah Akhundzada, subentra a Mansour ucciso in un raid Usa

L’annuncio dello stesso gruppo islamico. Akhundzada era già vice di Mansour ucciso da un drone Usa nei giorni scorsi.
A cura di Antonio Palma
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Il nuovo leader di talebani è Haibatullah Akhundzada. A comunicarlo lo stesso gruppo islamista a pochi giorni dalla notizia dell'uccisione del vecchio leader Akhtar Mansour, colpito a morte da un drone militare in un raid aereo dell'esercito statunitense al confine tra Afghanistan Pakistan. "Il mullah Akhtar Mansour è morto in un raid di un drone Usa il 14 di Shaban (del calendario lunare, ovvero il 21 maggio scorso), nella regione di confine nei pressi del Registan e della zona di Naushki, nella provincia del Baluchistan" si legge in un messaggio del portavoce degli ex studenti coranici Zabiullah Mujahid che conferma il passaggio di poteri.

Il nome di Akhundzada, sembra eletto all'unanimità dalla consiglio dei talebani, era già circolato nelle ore successive alla morte di Mansour  in quanto suo vice da diversi anni insieme a Sirajuddin Haqqani. Il nuovo capo talebano, originario della provincia afghana di Kandahar, era considerato uno dei leader spirituali del gruppo e si occupava della emissioni delle fatwa per giustificare le azioni dei talebani. Secondo gli esperti, ai tempi della presa del Paese da parte del gruppo era uno dei responsabili della Giustizia dei talebani in Afghanistan.

"Akhundzada è stato eletto al termine di un accordo unanime della shura e tutti i membri gli hanno giurato fedeltà" si legge in un messaggio lanciato dagli ex studenti coranici. La sua nomina quindi sembra abbia creato meno spaccature rispetto al suo predecessore che era stato contestato da diverse fazioni. Come suoi vice Akhundzada avrà Sirajuddin Haqqani, figlio del potente signore della guerra Jalaluddin, ucciso nel 2014, e Mullah Yakoub, figlio del fondatore del movimento, il mullah Omar, deceduto nel 2013. La nomina  di Yakoub è un elemento molto importante visto che non aveva mai riconosciuto la legittimità della nomina di Mansour.

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