Taiwan, la Cina termina le esercitazioni militari: “Riunificazione anche con l’uso della forza”
Il governo cinese ha annunciato di avere completato "con successo vari compiti" nelle esercitazioni militari organizzate dal Comando Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese nello spazio aereo e marittimo intorno a Taiwan.
Lo si legge in una nota diramata dallo stesso Comando Orientale dell'Epl, a firma del portavoce, Shi Yi. Le truppe, prosegue la nota, "terranno d'occhio i cambiamenti della situazione nello Stretto di Taiwan, continueranno a condurre addestramento e preparativi militari, organizzeranno regolarmente pattuglie di prontezza al combattimento nello Stretto di Taiwan e difenderanno risolutamente la sovranità nazionale e l'integrità territoriale".
Cina: "Vogliamo la riunificazione pacifica con Taiwan"
La fine delle esercitazioni va intesa come un primo passo verso la de-escalation della tensione, anche se Pechino ieri ha ribadito che la riunificazione con Taiwan si farà. La Cina ha fatto sapere di essere disposta a dare "ampio spazio" alla "riunificazione pacifica" con l'isola, ma nel contempo ha avvertito Taipei che non avrà tolleranza per le "attività separatiste" che puntano all'indipendenza. Lo si legge in un passaggio del Libro Bianco intitolato "La questione di Taiwan e la riunificazione della Cina nella nuova era", pubblicato ieri dall'Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato, l'organo del governo cinese che si occupa delle relazioni con Taiwan.
"Siamo disposti a creare un ampio spazio per la riunificazione pacifica, ma non lasceremo mai alcuno spazio per varie forme di attività separatiste per l'indipendenza di Taiwan'", spiega un passaggio, che sottolinea che "siamo disposti a continuare a lottare per riunificazione pacifica con la massima sincerità e i migliori sforzi".
Pechino: "Non rinunceremo all'uso della forza, se necessario"
Pechino ha esplicitato che se falliranno le vie diplomatiche ricorrerà all'uso della forza per "riunificare" Taiwan alla Repubblica Popolare Cinese, e che si riserva di ricorrere a "tutte le misure necessarie". La Cina prenderà di mira "l'interferenza delle forze esterne e dei pochissimi separatisti", si legge nel Libro Bianco, che puntualizza che i mezzi "non pacifici" per la "riunificazione" saranno adottati "come ultima scelta". Il futuro di Taiwan, prosegue il Libro Bianco, "risiede nella riunificazione nazionale e il benessere dei compatrioti di Taiwan dipende dal rinnovamento nazionale", lanciato alla fine del 2012 dal segretario generale del Partito Comunista Cinese, e attuale presidente cinese, Xi Jinping.