Taiwan, al via le esercitazioni Han Kuang: in 14 spiagge rosse simulata risposta a invasione cinese
Si sono aperte quest'oggi con la simulazione della risposta a un'invasione cinese le esercitazioni militari Han Kuang, che si tengono ogni anno a Taiwan. Nelle due diverse fasi verranno simulati prima dei giochi di guerra e poi delle esercitazioni di artiglieria che si svolgeranno invece dal 24 al 28 luglio.
Questa mattina, in quella che è la prima tranche di esercitazioni che termineranno venerdì 19 maggio, così come annunciato il mese scorso dal generale Lin Wen-huang, su quattordici “spiagge rosse” di Taiwan è stata simulata la risposta delle Forze Armate dell'isola a un'eventuale invasione da parte dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese. L'obiettivo è ributtare in mare gli invasori in un ipotetico T-Day, il “giorno più lungo” per la libertà dell’isola che Xi Jinping ha giurato di “riunificare”.
Si tratta di "giochi di guerra" computerizzati si svolgono con l'utilizzo della piattaforma Joint Theater Level Simulation sviluppata dagli Stati Uniti per simulare operazioni congiunte e combinate a livello operativo, ha detto il generale taiwanese, citato dai media locali, e avranno l'obiettivo di "testare la capacità del personale militare di coordinarsi e lanciare una risposta a un'invasione cinese" in diversi scenari possibili, sviluppati sulla base delle ultime minacce militari poste dalla Cina.
Solo il mese scorso infatti, le Forze Armate cinesi hanno condotto tre giorni di intense esercitazioni militari attorno all'isola, dopo l'incontro, in California, tra la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera dei Rappresentanti, Kevin McCarthy, che ha adirato Pechino, contraria a ogni contatto ufficiale tra l'isola e Paesi che hanno rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese.
Quella al via oggi è la 39esima edizione degli Han Kuang, cominciati nel 1984, e che sono le più importanti esercitazioni militari annuali a tenersi a Taiwan. Pechino rivendica la sovranità sull'isola, che considera destinata alla "riunificazione" con la Cina, anche con l'uso della forza.