Svizzera: insegnante non viene assunta perché è di nazionalità russa
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Lei si chiama Elena Wroblevski, è un'insegnante di russo e si è vista rifiutare un'assunzione da parte dell'Istituto di Sostegno Scolastico di Losanna proprio a causa della sua nazionalità: "Ho inviato il mio curriculum vitae, con tutte le credenziali e mai avrei pensato di poter essere discriminata, a causa delle mie origini", ha scritto, arrabbiata, al quotidiano Rossiïskaïa gazeta. La decisione dei dirigenti scolastici lascia perplessi anche perché, a voler trovare un collegamento con la crisi ucraina, sinceramente non se ne vedono. La Svizzera, come da tradizione, si è posta in modo neutrale. E non solo: tra Ginevra, Zurigo e Sankt Moritz sono centinaia i ricchi cittadini russi che circolano liberamente, lavorano e consumano nel paese elvetico.
Eppure, malgrado tutto, il direttore dell'Istituto di Sostegno Scolastico di Losanna, Martin Freiburghaus, ha dichiarato sicuro: "La filosofia della nostra scuola ci impedisce di assumere una persona cittadina di uno Stato che ne occupa, illegalmente, un altro". "In questo modo- ha rincarato -intendiamo protestare contro la politica imperialista di Mosca, nei confronti dell'Ucraina". Le dichiarazioni del dirigente – che evidentemente ignora la componente neonazista del governo ucraino e la strage nella Casa del Sindacato di Odessa, hanno innescato un turbine di polemiche soprattutto sul web, dove non pochi cittadini svizzeri hanno solidarizzato con l'insegnante russa e accusato Freiburghaus di essere fascista e razzista. Sulla vicenda è intervenuto, con un comunicato stampa, persino il ministero degli Esteri russo: "Vorremmo sapere – ha scritto in una nota – quanti dei 140 docenti di quella scuola sono cittadini di paesi che hanno bombardato la Jugoslavia, partecipato alla guerra in Irak e finanziato il terrorismo internazionale".