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Svizzera, domenica referendum per il salario minimo a 3.300 euro al mese

Il referendum è stato proposto da sindacati e partiti della sinistra radicale ma viene osteggiato da governo e imprenditori.
A cura di D. F.
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Tremila euro di stipendio al mese, come minimo. Intorno a questa proposta, avanzata dalla sinistra radicale e dai sindacati, domenica saranno chiamati ad esprimersi i cittadini svizzeri nell'ambito di un referendum sul salario minimo lordo. Se la proposta dovesse passare – ma l'eventualità appare piuttosto remota – i lavoratori guadagnerebbero non meno di 22 franchi (18 euro) all'ora, pari a 3.300 euro al mese, indipendentemente dalla mansione dalla mansione e dal tipo di professione svolta. Un vero e proprio record che, come riporta il Giornale, porrebbe la Svizzera tra i paesi con lo stipendio più alto.

I propositori del referendum hanno calcolato la cifra di 22 euro all'ora sulla base del costo della vita, che è tra i più elevati del mondo. Secondo l'Ocse se la proposta di legge passasse ai lavoratori resterebbero 12,91 franchi netti all'ora, una cifra doppia rispetto all'Austria e il 40% più alta in confronto alla Francia.

La consultazione, tuttavia, potrebbe non andare a buon fine a causa della dura opposizione fatta da governo e imprenditori. Gli ultimi sondaggi effettuati mostrano come i contrari sarebbero il 64%, mentre i favorevoli il 30% e gli indecisi il 6. In Svizzera, tra i Paesi più ricchi ma anche più cari al mondo, non è previsto un salario minimo nazionale e le retribuzioni sono concordate individualmente o collettivamente. Il referendum, chiamato "Per la protezione di salari equi" intende cambiare radicalmente le cose, chiedendo che il governo promuova contratti collettivi e non negoziati individuali tra lavoratori e imprese. Secondo i promotori del referendum il fatto che "quasi un lavoratore su dieci guadagni meno di 22 franchi all'ora è una vergogna ed è indegno di un Paese ricco come la Svizzera".

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