Svizzera, bocciato referendum sovranista e quello per le corna di mucche e capre

È stata una debacle totale per i sostenitori del sì al voto per il referendum che si teneva oggi in Svizzera per modificare la Costituzione locale in senso più nazionalista. Ben il 66% dei votanti infatti si è espresso contro la richiesta di subordinare i trattati internazionali alle leggi svizzere avanzata dall’Udc, il partito di destra che in Svizzera è maggioranza relativa. Per poter passare la proposta doveva ottenere non solo il Sì della maggioranza degli elettori, ma anche quello della maggioranza dei cantoni ma in tutti e 22 i cantoni invece hanno prevalso i No con punte vicine al 75% in alcune regioni. Del resto la grande novità proposta, come avevano spiegato i sostenitori del No e anche lo stesso Governo, avrebbe significato mettere a rischio tutti i trattati che la Svizzera ha sottoscritto assieme ad altri paesi
I promotori del referendum proponevano che, in caso di conflitti tra leggi svizzere e precedenti accordi internazionali, si scegliesse sempre la legge del paese. Un modo, a loro dire, per ribadire la storica autonomia degli elvetici e limitare interventi esterni. "Più Svizzera, meno UE" era ad esempio uno dei loro slogan. Per i contrari invece questo avrebbe significato maggiore isolamento ma soprattutto un drastico crollo della credibilità politica del Paese a livello internazionale.
Nello stesso giorno in Svizzera si votava anche per un altro referendum di tutt'altro genere: quello a difesa della corna di mucche e capre. Anche in questo caso ha prevalso il No. La proposta, avanzata dai movimenti animalisti e ambientalisti, intendeva mettere fine alla pratica, diffusa tra gli allevatori svizzeri, di amputare le corna a mucche e capre per impedire loro di ferirsi negli allevamenti. In particolare si chiedeva di stanziare fondi per le aziende zootecniche che rinunciavano a praticare la mutilazione delle corna di questi animali ma il 555% dei votanti ha detto no.