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Svizzera, bocciato il referendum sull’espulsione automatica di stranieri condannati

Secondo le proiezioni ha vinto il “No” alla proposta della destra con il 55% dei voti. L’ultranazionalista Unione democratica di centro (Udc) chiedeva di allontanare automaticamente, senza tener conto del contesto socio-economico o le circostanze di fatto, gli incriminati.
A cura di Claudia Torrisi
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Vittoria del "No" nel referendum indetto in Svizzera circa la proposta di espellere automaticamenter gli stranieri condannati per reati. I media locali riferiscono che più del 50% dei votanti si è espresso in maniera contraria al quesito promosso dal partito di destra dell'Unione democratica di centro (Udc-Svp) di procedere all'immediata espulsione senza tener conto di altre circostanze. La percentuale del "Sì", secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Ats, sarebbe inferiore al 45%. Claude Longchamp dell’istituto di ricerca e sondaggi Gfs.bern ha dichiarato che "la tendenza  è chiaramente nella direzione dei ‘No'".  A Zurigo i "No" avrebbero raggiunto il 66%, e oltre il 63% a Ginevra 63%. Il testo, ha riferito l'agenzia Ats, è stato respinto dalla maggioranza dei 26 cantoni.

La proposta del partito di destra è stata molto contestata. Secondo i contrari si sarebbe trattato di una violazione delle norme della Corte europea dei diritti dell’uomo. Durante gli ultimi giorni sono stati resi pubblici e firmati molti appelli per il "No", sottoscritti da oltre 200 tra esponenti dell’arte, dell’architettura e dello spettacolo, undici ex ministri e 180 giuristi. Alcune organizzazioni non governative hanno messo in piedi un comitato di opposizione. Grosse polemiche erano nate anche intorno al manifesto che pubblicizzava la campagna referendaria: una becora bianca che allontana con un calcio una pecora nera dalla bandiera Svizzera.

Il quesito circa l'espulsione degli stranieri condannati fa parte di altri tre referendum cui gli svizzeri sono stati chiamati a rispondere. Uno di questi riguardava la costruzione di una seconda galleria stradale al San Gottardo, che secondo le proiezioni dell'istituto gfs.bern potrebbe aver raccolto il 55% dei "Sì". Altri quesiti riguardavano le speculazioni delle derrate alimentari – per cui pare profilarsi il fronte del "No" intorno al 60-70% – gli svantaggi fiscali delle coppie sposate e le unioni civili.

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