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Svezia, uomo avvolge il Corano nella pancetta e gli dà fuoco protetto dalla polizia

Salwan Momika, un uomo originario dell’Iraq, ha potuto bruciare una copia del Corano con l’autorizzazione della polizia svedese.
A cura di Davide Falcioni
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La polizia svedese ha autorizzato il rogo di una copia del Corano fuori dalla moschea di Stoccolma, accogliendo la domanda di un cittadino. Il via libera è arrivato dopo una sentenza della Corte d'Appello secondo cui era sbagliato che le autorità di pubblica sicurezza negassero le manifestazioni con il pretesto  del rischio di un attentato.

A profanare il testo sacro dell'Islam, prima schiacciandolo poi bruciandolo davanti alla Moschea di Stoccolma, è stato un uomo di origine irachena, Salwan Momika, che ha potuto compiere il suo atto dimostrativo beneficiando della protezione della polizia. La provocazione ha coinciso con un'occasione: l'inizio dei tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha, festa del sacrificio celebrata dai musulmani in tutto il mondo.

Salwan Momika si è presentato davanti alla mosche intorno alle 12 di oggi, ha raccontato di provenire dall'Iraq e di voler criticare l'Islam attraverso il rogo del testo sacro. "Bruceremo il Corano. Diremo: svegliati Svezia. Questa è una democrazia", ha detto l'uomo di fronte a una folla di circa duecento curiosi, compresi numerosi giornalisti. Molti dei presenti erano fedeli musulmani che hanno rivolto al manifestante ingiurie e critiche, mentre un altro ha anche cercato di aggredirlo lanciandogli delle pietre. Per questo è stato arrestato dalla polizia.

La dimostrazione è quindi proseguita: Salwan Momika ha intonato l'inno svedese, sventolato una bandiera del Paese scandinavo e iniziato a strappare pagine del Corano avvolgendole nella pancetta di maiale. Poi si è acceso una sigaretta, ha sputato il fumo sul testo sacro e per finire gli ha dato fuoco. "Il Corano non è nelle tue mani, è nei nostri cuori, lo conosciamo a memoria", gli ha gridato un contestatore.

L'iniziativa, evidentemente provocatoria, è stata autorizzata dopo una sentenza della Corte d'Appello secondo cui, a seguito di un diritto costituzionalmente riconosciuto, sarebbe stato sbagliato che la polizia rifiutasse le manifestazioni a causa di un rischio attentato. Il divieto era seguito al rogo del libro sacro musulmano davanti all'ambasciata turca, avvenuto a gennaio, che ha provocato settimane di proteste.

All'inizio del 2023, le manifestazioni dell'estremista Rasmus Paludan hanno portato a uno stallo nei negoziati di adesione della Svezia alla Nato e hanno scatenato proteste nel mondo arabo, aumentando la minaccia terroristica contro la Svezia. Citando ragioni di sicurezza, la polizia svedese negli ultimi mesi ha ripetutamente negato il permesso per manifestazioni simili, salvo poi cambiare idea a seguito di una decisione della corte che difende il diritto costituzionale alla libertà di protesta.

Il primo ministro svedese Ulf Hjalmar Kristersson ha detto che la decisione della polizia di consentire il rogo è "legittima ma inappropriata". Nel corso di una conferenza stampa, il premier non ha invece risposto alla domanda sul possibile impatto dell'azione sulle prospettive di ingresso della Svezia nella Nato.

La Turchia: "Se Svezia vuole la Nato non tolleri rogo Corano"

Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha commentato: "Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi. Chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice", ha aggiunto Altun su Twitter.

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