Suora arrestata per traffico di bimbi: bufera sugli orfanotrofi delle suore di Madre Teresa
È bufera in India sull'ordine delle suore di Madre Teresa dopo l'arresto di una superiora e un'impiegata di una struttura per minori con la pesantissima accusa di traffico di bambini. Il governo indiano infatti ha ordinato l'ispezione di tutti gli orfanotrofi e le Case di Madre Teresa che si occupano di bambini al fine di accertare le condizioni in cui vengono tenuti i piccoli. Lo riferisce Asianews. Il caso è esploso a inizio mese quando la polizia di Ranchi, nello stato federato del Jharkhand, ha fatto scattare le manette per suor Koshleniea, la superiora della Casa locale, e Anima Indwar, un'impiegata della struttura, con l'accusa di aver venduto un neonato nato da una madre non sposata a una famiglia dell'Uttar Pradesh per 120mila rupie (1.490 euro).
Le successive indagini hanno portato all'individuazione di altri tre casi analoghi che sarebbero avvenuti all'interno della stessa struttura. Per questo le autorità locali hanno fatto spostare dalla struttura bambini e giovani madri incinte collocandoli in diversi rifugi statali. L'incidente ha scatenato una accesa polemica tra la chiesa cattolica e gli esponenti della politica indiana con la prima che accusa le autorità di essere mosse da intenti punitivi contro i religiosi cristiani. La polizia tuttavia ha sostenuto che il caso è venuto a galla sulla base di prove concrete, comprese la confessione da parte della suora imputata.
Suor Mary Prema, superiora generale delle Missionarie della carità, ha fatto sapere che l'istituto indagherà sul fatto, ma la Conferenza episcopale dell'India ha espresso dubbi che il caso delle suore di Madre Teresa del Jharkhand sia gonfiato apposta da "alcune persone" per sminuire l'opera delle suore. A difesa dell'ordine fondato da Madre Teresa è intervenuta anche la chief minister del West Bengala, Mamata Banerjee. "Le Missionarie della Carità fondate da Madre Teresa sono famose in tutto il mondo. Se alcuni individui hanno fatto qualcosa di sbagliato, non si può ritenere responsabile l'intera organizzazione", ha spiegato, la leader scagliandosi contro il partito nazionalista indù, ora al potere che "non vuole risparmiare nessuno".