Presidenza Trump

Sul prato della Casa Bianca i volti dei primi 100 migranti arrestati dall’amministrazione Trump

In occasione dei 100 giorni dall’insediamento di Trump, ieri le foto segnaletiche dei primi 100 migranti arrestati dall’amministrazione americana sono state esposte sul prato della Casa Bianca. I cartelli sono stati affissi affinché “il mondo le vedesse, a testimonianza dell’impegno senza precedenti per proteggere la patria”, hanno spiegato da Washington.
A cura di Giulia Casula
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Oggi Donald Trump festeggia i primi 100 giorni dall'insediamento alla Casa Bianca. Di fronte ai sondaggi che lo danno ai minimi e nel tentativo di attirare l'attenzione sull'immigrazione (uno dei cavalli di battaglia del tycoon) i funzionari della Casa Bianca hanno disposto sul prato che conduce all'edificio dei grandi cartelli con le foto segnaletiche delle prime 100 persone arrestate dall'Immigration and Customs Enforcement (Ice), l'agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione.

I cartelli sono stati posizionati nel campo visivo delle telecamere sul North Lawn in modo tale da apparire ben visibili sullo sfondo delle riprese in diretta. Inoltre, sulle sedie della sala stampa all'interno della Casa Bianca sono stati lasciati dei depliant contenenti le informazioni sui migranti arrestati. Le immagini sono state esposte sul prato della Casa Bianca, affinché "il mondo le vedesse, a testimonianza dell'impegno senza precedenti dell'amministrazione Trump per proteggere la nostra patria e rimandare questi criminali spietati al loro posto", si legge nella nota pubblicata dall'amministrazione americana.

In questi giorni i sondaggi statunitensi realizzati da Washington Post, Cnn e New York Times, hanno mostrato più o meno gli stessi numeri. In tutti il livello di gradimento di Trump oscilla tra il 39% e il 42%. In sostanza circa 4 americani su 10, meno della metà, approvano il suo operato. Il consenso verso il tycoon nei primi 100 giorni di mandato è crollato come mai prima negli ultimi 60 anni della storia americana.

Specie su temi come la politica estera o l'economia, su cui aveva puntato durante la campagna elettorale, Trump sembra aver perso terreno. Probabilmente la guerra dei dazi e la promessa mancata di risolvere la guerra in Ucraina "in un giorno" hanno contribuito al calo registrato dal presidente Usa.

Reggono di più temi come l’immigrazione, centrali per l’elettorato di Trump ma anche in questo caso il gradimento non è alle stelle, come magari ci si sarebbe potuti aspettare. In questi mesi tra l’altro, diversi sostenitori del tycoon che avevano votato per lui hanno raccontato i loro timori davanti al rischio di vedere le proprie mogli, amici o familiari di origini straniere deportati o arrestati dagli agenti federali. Insomma anche tra gli elettori di Trump più di qualcuno sembra essersi ricreduto, come dimostrano le rilevazioni pubblicate in questi giorni.

Intanto il presidente pensa al terzo mandato: cappellini e t-shirt con la scritta Trump 2028 sono apparsi sul suo sito ufficiale, ma probabilmente prima, il tycoon dovrà fare i conti con l’insofferenza degli americani.

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