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Sudan, paura per l’ambasciatore Ue, aggredito durante assalto in casa sua. Nel Paese oltre 180 morti

A darne notizia è stato l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell parlando di una “grave violazione della Convenzione di Vienna”. Il Paese africano è sconvolto da feroci combattimenti tra esercito regolare e paramilitari.
A cura di Antonio Palma
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Aidan O'Hara
Aidan O'Hara

Paura per l'ambasciatore dell'Unione Europea in Sudan, Aidan O'Hara, aggredito oggi in casa sua a Khartoum durante un assalto alla sua residenza diplomatica nel Paese africano, sconvolto da alcuni giorni da feroci combattimenti tra esercito regolare e paramilitari che si contendono il controllo della Nazione. A darne notizia è stato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell parlando di una "grave violazione della Convenzione di Vienna".

"Poche ore fa l'ambasciatore Ue in Sudan è stato aggredito nella sua stessa residenza. Ciò costituisce una grave violazione della Convenzione di Vienna" ha scritto infatti Borrell, aggiungendo: "La sicurezza delle sedi e del personale diplomatico è una responsabilità primaria delle autorità sudanesi e un obbligo ai sensi del diritto internazionale".

Sudan, attacco nella città di Khartoum
Sudan, attacco nella città di Khartoum

Poco prima dell'aggressione, l'ambasciatore dell'Ue in Sudan, che è un diplomatico irlandese, aveva rilanciato sui canali social proprio un messaggio del Ministro degli esteri dell'Ue sulla situazione in Sudan che spiegava. "I civili in Sudan hanno urgente bisogno di un cessate il fuoco per essere al sicuro e lasciare spazio alla mediazione" recitava la nota che aggiungeva: "L'UE sta lavorando per convincere entrambe le parti a prendere in considerazione una pausa umanitaria e per incoraggiare il dialogo. La protezione dei civili è un obbligo previsto dal diritto umanitario internazionale".

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Intanto nel Paese si continua a sparare e i morti e i feriti aumentano di ora in ora. L'ultimo bilancio delle vittime redatto dall'Onu parla di almeno 180 morti accertati e più di 1.800 persone ferite nelle battaglie in corso in Sudan.  Secondo Volker Perthes, inviato delle Nazioni Unite per il Sudan, i morti però sarebbero già oltre 185.

Lunedì il Sudan ha vissuto il suo terzo giorno di combattimenti tra l'esercito e un gruppo paramilitare chiamato Rapid Support Forces. Entrambe le parti hanno affermato di controllare zone chiave della capitale Khartoum, dove i residenti sono costretti a vivere rintanati. Il conflitto infatti ha visto numerosi attacchi aerei, colpi di artiglieria e pesanti colpi di arma da fuoco nei quartieri residenziali della città.

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