Sudan, italiani evacuati con i C130 dell’aeronautica. Tajani: “Connazionali in Italia già lunedì”
Sarebbero già stati evacuati da Khartoum e sarebbero già tutti al sicuro i cittadini italiani bloccati in Sudan dopo lo scoppio delle ostilità tra paramilitari ed esercito governativo che ha già fatto centinaia di morti nel Paese africano. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rivelando che un primo gruppo arriverà in Italia già domani, lunedì 24 aprile.
"Stiamo evacuando tutti i cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare il Sudan, e questo grazie alla collaborazione tra il ministero degli Esteri, della Difesa e l'intelligence, e anche grazie ai colloqui che abbiamo avuto con i leader delle due fazioni contrapposte. Il presidente del consiglio è costantemente informato e contiamo, se le cose andranno per il verso giusto, di avere i nostri connazionali domani in Italia" ha detto Tajani dopo una giornata di intenso lavoro sul campo da parte della nostra diplomazia ma anche delle forze armate.
I nostri connazionali sono arrivati tutti nella tarda mattinata di domenica in ambasciata a Khartoum, punto di raccolta per chi era ancora bloccato nella capitale sudanese. Si tratta di circa 140 persone in tutto a cui si aggiungeranno alcune decine di persone tra svizzeri e personale del Vaticano per un totale di duecento persone che saranno evacuate dai c130 dell'aeronautica militare impiegati per l'operazione. "Noi contribuiremo anche all'evacuazione degli svizzeri e della nunziatura apostolica e di una ventina di cittadini europei. Circa 200 civili dovranno essere evacuati dai nostri militari. L'operazione mi auguro si concluda nelle prossime ore" ha rivelato Tajani.
Il primo gruppo di concittadini è già salito sugli aereo cargo militari arrivati da Gibuti. La conferma arriva dai paramilitari sudanesi che si son impegnati garantire la sicurezza. "Domenica sera, le Forze di supporto rapido hanno effettuato con successo un'evacuazione di cittadini italiani. L'operazione è partita dalla residenza dell'ambasciatore a Khartoum e comprendeva, oltre al personale dell'ambasciata, anche 41 cittadini italiani, a bordo di 6 automezzi e un autobus" ha fatto sapere i paramilitari delle Forze di supporto rapido (RSF) sudanesi attraverso il proprio portavoce. Secondo il ministero già stanotte i nostri connazionali saranno tutti al sicuro a Gibuti.
Anche altri paesi come la Francia hanno avviato le operazioni per l'evacuazione dei loro cittadini che non son sempre facili come dimostra quando accaduto a un convoglio di francesi. L'esercito sudanese e il gruppo paramilitare delle forze di supporto rapido (Rsf) infatti si sono accusati a vicenda di aver attaccato un convoglio di francesi che stava evacuando e tra i quali vi sarebbe anche un ferito.