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Sudan, a Khartum scontri tra esercito e paramilitari. Farnesina invita italiani a non uscire di casa

Violenti scontri in Sudan tra esercito e paramilitari. Spari in strada a Khartum, anche nella zona dell’ambasciata italiana. La Farnesina ha invitato tutti gli italiani a “non uscire dalla propria abitazione”.
A cura di Chiara Ammendola
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Dopo settimane di tensione la situazione in Sudan è precipitata e da ore la capitale Khartum è oggetto di violenti scontri tra esercito e paramilitari, in particole le Forze di supporto rapido (Rsf) . L'Onu riferisce di combattimenti in corso nei quartieri di Riyadh, Khartoum 2, Manshiya e Soba, scontri violenti anche davanti alla sede della televisione, mentre testimoni parlando si spari nella zona dell'ambasciata italiana. La Farnesina ha invitato tutti gli italiani in Sudan a "esercitare la massima prudenza" raccomandando di "non uscire dalla propria abitazione".

Aerei militari stanno sorvolando Khartum: un'enorme esplosione è stata udita nella capitale sudanese, mentre l'aviazione sostiene di aver colpito basi paramilitari della capitale sudanese controllate dalle milizie paramilitari a capo del tentativo di golpe in corso in queste ore. Le forze aeree governative avrebbero distrutto con aerei da guerra un campo appartenente alle forze di supporto rapido nella regione orientale del Nilo.

Le Forze paramilitari di supporto rapido, comandate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo detto Hemetti, attuale vice presidente della giunta, hanno accusato l'esercito, guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente della giunta, di aver attaccato il loro quartier generale nella zona meridionale di Khartum, innescando le violenze. Accusa respinta dall'esercito che ha a sua volta puntato il dito contro i paramilitari per l'inizio delle ostilità.

Le forze paramilitari hanno subito annunciato di aver preso il controllo dell'aeroporto internazionale di Khartoum, del palazzo presidenziale e della base di Merowe. Ma il portavoce dell'esercito ha bollato come "bugie" tali dichiarazioni.

L'inviato delle Nazioni Unite in Sudan, Volker Perthes, ha invitato soldati e paramilitari a cessare "immediatamente" i combattimenti a Khartoum e altrove nel Paese. “Perthes ha contattato entrambe le parti per richiedere l'immediata cessazione delle ostilità per la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare al Paese ulteriori violenze”, si legge in una dichiarazione della missione delle Nazioni Unite in Sudan.

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