Sudafrica, due leoni salvati da un circo trovati morti con testa e zampe tagliate
Avevano trascorso quasi tutta la loro vita rinchiusi in una gabbia aperta solo per consentirgli di esibirsi davanti agli spettatori, ma ciò, non era abbastanza. Dopo una vita passata tra gli orrori del circo in Sud America, prima di morire hanno dovuto subire un’ennesima angheria da parte dell’uomo. Si chiamavano José e Liso ed erano due dei 33 ospiti del Santuario per grandi felini di Emoya, in Sudafrica.
Il ritorno a casa
I due leoni, entrambi maschi e anziani, erano stati liberati nei 5mila ettari della riserva, che si trova a circa 400 chilometri dalla capitale Johannesburg, nel maggio del 2016. La “liberazione” era avvenuta dopo essere stati salvati da un circo peruviano dall’Animal Defenders International, un’associazione dedita alla salvaguardia degli animali. I due leoni erano soliti spostarsi e trascorrere la giornata insieme in virtù del forte rapporto che li legava. E insieme sono morti dopo aver subito l’ennesima violenza.
Gli abusi subiti
Dei due, José era quello che aveva sofferto maggiormente. La sua fronte presentava grandi e profonde cicatrici, segno delle violenze subite nei suoi anni di vita. Forse l’addestratore o, magari, il domatore del circo lo avevano picchiato sulla testa causandogli danni cerebrali permanenti, come la difficoltà nel percepire le distanze.
Morti per stregoneria
José e Liso, però, non riusciranno a godere della loro ritrovata libertà. I due leoni sono stati trovati morti lo scorso 3 giugno in seguito all’intrusione di alcuni sconosciuti nel Santuario di Emoya. Chi li ha ritrovati non ha potuto fare a meno di notare immediatamente l’assenza della testa e delle zampe dal corpo dei due felini, cosa che porta a credere che l’uccisione sia stata dovuta all’esecuzione di un rituale di magia nera o stregoneria. Nessuna traccia dei responsabili ma la polizia sudafricana sta indagando sull’accaduto