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Sud Corea, chiuso allevamento dell’orrore: cani chiusi in gabbia, macellati e venduti

In Corea è stato chiuso uno dei 2800 allevamenti dove migliaia di cani vengono tenuti in gabbie strette e sporche, macellati e venduti per essere mangiati. Il merito per la sua chiusura è degli attivisti statunitensi Humane Society International: si sono recati dal proprietario dell’allevamento, gli hanno offerto una domma di denaro per convincerlo a chiudere l’attività e hanno comprato tutti gli animali. I 170 cani sono stati portati negli Stati Uniti e sono ora assistiti da veterinari e allevatori che stanno cercando di farli riprendere dal terribile trauma. In futuro verranno adottati.
A cura di Daniela Brucalossi
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Sono stati soprannominati “allevamenti dell’orrore”, le 2800 fattorie in Sud Corea che tengono migliaia di cani chiusi in gabbie strette e sporche, per poi macellarli e vendere la loro carne sul mercato. Le razze sono tra le più disparate: mastini, terrier, labrador, golden retriever e jindo. Per i 170 cani rinchiusi in un allevamento a Haemi c’è stato un lieto fine. Gli attivisti statunitensi di Humane Society International, un gruppo che si batte per fermare il commercio di carne di animali, si sono recati dal proprietario dell’allevamento, gli hanno offerto una domma di denaro per convincerlo a chiudere l’attività e hanno comprato tutti gli animali. I 170 cani sono stati portati negli Stati Uniti e sono ora assistiti da veterinari allevatori che stanno cercando di farli riprendere dal terribile trauma. Quando la loro salute sarà migliorata verranno dati in adozione.

“Ero in questo ramo da quarant’anni, ma ormai la gente ha cambiato mentalità e anche io ho deciso di cambiare lavoro”, ha dichiarato il proprietario. “Non la mangio più neanche io quella carne e sono felice che i miei cani siano stati portati in un bel posto”.
È il 17esimo allevamento che Humane Society fa chiudere in Sud Corea, uno dei tanti paesi asiatici dove il consumo di carne di cane è una pratica assolutamente legale e un’usanza millenaria ancora molto diffusa. Si pensa infatti che la carne del migliore amico dell’uomo faccia particolarmente bene alla salute.

Anche se, con l’andare avanti degli anni, la sua richiesta sta calando drasticamente: oggi l’84% dei sudcoreani dichiara di non averla mai mangiata e assicura di non avere nessuna intenzione di farlo. In questa percentuale sono comprese soprattutto le fasce d’età più giovani, al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi anni, inoltre, il calo della domanda ha spinto le autorità sudcoreane a chiudere i due più grandi mercati di carne di cane: il Moran di Seongnam, a sud di Seul, e il Gupo nella città di Busan. Sembra che Seul abbia anche fatto chiudere tutti i macelli nella sua area.

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