“Stupri, esecuzioni e violenze contro donne e bambine palestinesi a Gaza”: l’allarme degli esperti ONU
Tra le presunte violazioni di diritti umani a Gaza e in Cisgiordania ci sono quelle contro donne e bambine che alcuni esperti dell'ONU hanno denunciato in un nuovo rapporto pubblicato ieri. Si tratta di un allarme "per le accuse credibili di gravi violazioni dei diritti umani", che sarebbero cominciate dopo la risposta di Israele all'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.
L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha dichiarato di aver ricevuto informazioni secondo cui donne e ragazze palestinesi sarebbero state "giustiziate arbitrariamente a Gaza, spesso insieme ai loro familiari, compresi i loro figli".
Gli esperti delle Nazioni Unite si sono detti "scioccati dalle notizie sugli attacchi deliberati e sulle uccisioni di donne e bambine palestinesi nei luoghi in cui hanno cercato rifugio o durante la fuga. Secondo quanto riferito, alcuni di loro avevano con sé pezzi di stoffa bianca quando sono stati uccisi dall’esercito israeliano o dalle forze affiliate".
Non solo. Nel rapporto ONU si lancia un allarme anche per la detenzione arbitraria di centinaia di donne e ragazze palestinesi, tra cui difensori dei diritti umani, giornaliste e operatrici umanitarie a Gaza e in Cisgiordania. Secondo quanto riferito, molte sono state sottoposte a trattamenti inumani, sono stati negati loro assorbenti durante le mestruazioni, ma anche cibo e medicine e hanno anche subito gravi percosse, ha affermato l'OHCHR. In almeno un’occasione, donne palestinesi detenute a Gaza sarebbero state tenute in una gabbia sotto la pioggia e al freddo.
"Siamo particolarmente angosciati dalle notizie secondo cui le donne e le ragazze palestinesi detenute sono state anche sottoposte a molteplici forme di violenza sessuale, spogliate nude e perquisite da ufficiali maschi dell’esercito israeliano. Secondo quanto riferito, almeno due detenute palestinesi sono state violentate, mentre altre sarebbero state minacciate di stupro e violenza sessuale", hanno sottolineato gli esperti, i quali hanno chiesto che venga effettuata "un'indagine indipendente, approfondita ed efficace su queste accuse e che Israele cooperi con tali indagini".
Gli esperti dell'ONU, tra cui l'italiana Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi, hanno espresso preoccupazione per il fatto che un numero imprecisato di donne e bambine palestinesi sarebbero scomparse dopo essere entrate in contatto con l'esercito israeliano a Gaza. "Ci sono notizie inquietanti di almeno una bambina trasferita con la forza dall’esercito israeliano in Israele e di bambini separati dai loro genitori, che non si sa dove si trovino", si legge.
"Nel loro insieme – ha concluso gli esperti -, questi presunti atti potrebbero costituire gravi violazioni dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario, e costituire crimini gravi ai sensi del diritto penale internazionale che potrebbero essere perseguiti ai sensi dello Statuto di Roma. Chi ha commesso questi presunti crimini deve essere ritenuto responsabile e le vittime e le loro famiglie hanno diritto a pieno risarcimento e giustizia".
Israele ha risposto negando in modo categorico la fondatezza di un rapporto dell'Ohchr. In un incontro con la stampa il portavoce governativo israeliano Eilon Levy ha detto che quel genere di accuse è "disgustoso" e ha anche messo in dubbio la attendibilità degli "esperti" su cui si basa quel rapporto. Sono mossi non da uno spirito di verità ma dal loro odio verso Israele ed il popolo ebraico".