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Guerra in Ucraina

Stupri di guerra in Ucraina: scarseggiano le pillole del giorno dopo, Ong ne invia 2.880 confezioni

L’associazione International Planned Parenthood Federation (IPPF) ha avviato una raccolta di confezioni del farmaco noto come pillola del giorno, inviandone circa 2.880 in Ucraina nell’ambito di una campagna di solidarietà volta potenziare le forniture di contraccettivi nel Paese.
A cura di Davide Falcioni
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Tra i crimini di guerra di cui sono accusati i soldati russi non ci sono solo esecuzioni sommarie, torture e stragi di civili ma anche numerosi stupri alle donne ucraine: le segnalazioni, dall'inizio dell'invasione del Paese, aumentano di giorno in giorno e in attesa che venga fatta piena luce su ogni singolo episodio l'associazione International Planned Parenthood Federation (IPPF) ha avviato una raccolta di confezioni del farmaco noto come pillola del giorno, inviandone circa 2.880 in Ucraina nell'ambito di una campagna di solidarietà volta potenziare le forniture di contraccettivi nel Paese. "Le tempistiche per il trattamento delle vittime di violenza sessuale sono davvero essenziali", ha dichiarato Julie Taft, dell'Ippf, come riportato dal quotidiano britannico The Guardian. "Se una donna – ha spiegato – viene visitata entro cinque giorni dal fatto, allora quel farmaco dovrebbe esserle somministrato automaticamente". L'organizzazione, come affermato da Taft, si sta anche adoperando per inviare nel Paese medicinali abortivi che possono essere utilizzati fino alla 24esima settimana di gravidanza.

La contraccezione di emergenza farmacologica – impropriamente chiamata “pillola del giorno dopo” o “pillola dei cinque giorni dopo” – era legale e ampiamente disponibile prima del conflitto, ma i combattimenti hanno bloccato la catena di distribuzione in coincidenza con un aumento delle aggressioni sessuali. Il Guardian ha riportato anche l'esperienza di un altro volontario, Joel Mitchell, che lavora per l'organizzazione di aiuti umanitari Paracrew che fornisce cibo e attrezzature mediche all'Ucraina. L'uomo ha spiegato che la richiesta di contraccezione di emergenza dagli ospedali è molto alta, ma che di rado proviene da strutture sanitarie dell'ovest del Paese. "Si tratta principalmente di ospedali a est, a Kharkiv, Mariupol, in quelle regioni". I numeri non sono chiari. Non è possibile sapere quante destinatarie del farmaco siano davvero vittime di stupri  da parte di soldati, ma il personale ospedaliero di un plesso a nord di Kiev ha segnalato di avere in cura molte donne vittime di violenza. Secondo il quotidiano britannico sono almeno nove i casi accertati di donne rimaste incinte dopo essere state violentate dai militari russi.

L'ONU finora ha inviato in dieci regioni ucraine 40 tonnellate di medicinali necessari per la salute riproduttiva e oltre 30 kit d'emergenza per la gestione delle violenze sessuali. Non è la prima volta che le Nazioni Unite si adoperano per includere la contraccezione tra le tipologie di farmaci da inviare in zone di conflitto, come ad esempio nel caso del conflitto  in Bosnia.

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