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Guerra in Ucraina

Stupri di guerra in Ucraina, primo soldato russo a processo: “Violenza sessuale di gruppo e omicidio”

Il primo caso di stupro di guerra arriverà in tribunale a Kiev. A processo un soldato russo accusato di aver ucciso un uomo e violentato la moglie con un altro commilitone.
A cura di Chiara Ammendola
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Avrebbe violentato insieme ad un altro soldato una donna a Brovary, nell'oblast' di Kiev, dopo aver ucciso il marito davanti ai suoi occhi. Per questo Mikhail Romanov, un militare del 239° Reggimento della 90° Divisione Carri Armati della Guardia Vitebsk-Novgorod della Federazione Russa, sarà processato per omicidio e per violenza sessuale di gruppo. L'annuncio è arrivato ieri dalla procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, su Twitter e si tratta di fatto del primo caso di stupro di guerra arrivato in tribunale.

I fatti risalirebbero a marzo scorso quando, durante l'occupazione del distretto di Brovary, Romanov avrebbe fatto irruzione in una casa in uno dei villaggi del distretto nella regione di Kiev sparando a un uomo e minacciando la moglie di quest'ultimo: la donna, picchiata e con le armi puntate contro, sarebbe stata violentata da due soldati più e più volte. Il tutto mentre il figlio, minorenne, era in una stanza e piangeva. Il Times ha raccontato la storia della donna che, riuscita scappare, ha ripercorso quei momenti sottolineando la violenza dei soldati che avrebbero ucciso il marito dandogli del "nazista" e poi sotto l'effetto di alcol avrebbero violentata per tre volte mentre le tenevano una pistola puntata alla testa. Al momento Romanov, identificato dalla vittima grazie ai suoi profili social, è latitante ma, assicura la procuratrice, "non sfuggirà a un processo equo e alle sue responsabilità davanti alla legge".

Secondo i dati raccolti dal Guardian, attraverso il supporto di numerose associazioni umanitarie, sarebbero decine i casi di stupri di guerra avvenuti durante l'occupazione russa soprattutto nell'Ucraina centrale e nella regione di Kiev, così come quelli registrati anche nei confronti delle donne rifugiate di guerra. Pramila Patten, la rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu che lavora per porre fine agli stupri in guerra, e Olha Stefanishyna, vice primo ministro ucraino per l’integrazione europea ed euro-atlantica hanno firmato un accordo quadro di cooperazione che sostiene la progettazione e la fornitura di servizi completi per i sopravvissuti, compresi i servizi di salute sessuale e riproduttiva, i servizi medici e di salute mentale specializzati, l’assistenza legale e il sostegno ai mezzi di sussistenza.

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