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Stupra e uccide dottoressa 31enne in India, condannato all’ergastolo. I familiari: “Sentenza sconvolgente”

Il ritrovamento del corpo senza vita e martoriato della dottoressa 31enne in un ospedale pubblico di Calcutta, nell’agosto 2024. La vicenda aveva scatenato un’ondata di indignazione in India. Oggi è arrivata la discussa sentenza per il 33enne Sanjoy Roy.
A cura di Biagio Chiariello
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Immagine di repertorio
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Ha violentato e ucciso una giovane dottoressa indiana. Un caso che aveva scosso il Paese tra proteste e scioperi e che ieri è arrivato a conclusione: il 33enne Sanjoy Roy è stato condannato all'ergastolo. La decisione ha suscitato indignazione nella famiglia della vittima, che chiedeva la pena di morte per l'uomo, colpevole di un crimine che ha riacceso il dibattito sulla violenza contro le donne nella nazione più popolosa del mondo.

Il giudice Anirban Das ha stabilito che il caso non giustificava la pena di morte, disponendo invece il carcere a vita per Roy. Il ritrovamento del corpo senza vita e martoriato della dottoressa 31enne in un ospedale pubblico di Calcutta, nell'agosto 2024, aveva scatenato un'ondata di indignazione e manifestazioni in India. Il 33enne, unico accusato nel procedimento, era stato arrestato il giorno successivo alla scoperta del cadavere.

L'omicidio ha spinto i medici degli ospedali pubblici a chiedere maggiori misure di sicurezza, con migliaia di cittadini di Calcutta e di altre città indiane che si sono uniti alle loro proteste in segno di solidarietà. Nel 2023, la Corte Suprema dell'India aveva incaricato una task force nazionale di vagliare strategie per migliorare la protezione degli operatori sanitari, definendo l’efferatezza del crimine "un colpo alla coscienza collettiva della nazione".

L'imputato
L'imputato

Il processo contro Roy, che ha sempre proclamato la propria innocenza, è stato accelerato rispetto ai tempi generalmente lunghi della giustizia indiana. La madre della vittima, presente in aula al momento della sentenza, ha espresso la sua frustrazione per quanto deciso dai giudici. Anche il padre, in lacrime, ha manifestato la sua delusione: "Siamo sconvolti da questo verdetto. Non ci arrenderemo, continueremo la nostra battaglia per ottenere giustizia".

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