Studenti italiani bloccati a Malta per focolaio Covid: perché nessuno può tornare a casa
Gli studenti italiani, per la maggior parte minorenni, risultati positivi al Covid-19 mentre facevano una vacanza studio a Malta e partecipare a corsi di lingua organizzati da college e scuole locali stanno tutti bene, qualcuno presenta solo linee di febbre ma tutto sommato le loro condizioni sono buone. È quanto apprende Fanpage.it da fonti della Farnesina. Al momento, sono circa una sessantina i connazionali, tra ragazzi e guide, contagiati sull'Isola, mentre in 150 sono in quarantena presso un Covid Hotel, dove dovranno restare per almeno 14 giorni in via precauzionale. Ma si tratta di numeri ufficiali, che non tengono conto di coloro che non coinvolgono l'ambasciata e i canali ufficiali. Sempre l'ambasciata d’Italia a Malta ha tempestivamente inviato funzionari presso le strutture dove i ragazzi necessitavano di assistenza, fornendo beni di prima necessità. È stata anche attivata, tramite l'Unità di Crisi della Farnesina, una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le autorità sanitarie maltesi.
Quando potranno tornare in Italia
Mentre per i connazionali risultati positivi al Coronavirus bisognerà capire l'andamento della malattia, coloro che sono considerati contatti degli stessi, pur in presenza di tampone negativo, dovranno osservare un periodo di quarantena obbligatorio di 14 giorni, così come stabilito dal protocollo anti Covid locale. Per il momento infatti la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni per non aumentare il rischio di diffusione del virus. La situazione, per altro, interessa anche turisti e allievi delle scuole di lingua di diversi altri Paesi europei, in primis Spagna e Francia. L'ambasciata, fa sapere la Farnesina, è in prima linea per sostenere i connazionali rimasti bloccati sull'Isola e le loro famiglie in Italia.
Le testimonianze dei ragazzi
Intanto, si moltiplicano le testimonianze degli studenti rimasti bloccati a Malta dopo lo scoppio di un focolaio Covid che ha interessato finora una cinquantina di persone. "Stiamo bene e siamo in un hotel Covid dove passare la quarantena. Al momento non ho sintomi ma due di noi li hanno in forma lieve", ha confermato Lorenzo, 18 anni, uno degli otto studenti di Imperia, in quarantena sull'Isola, dopo che un ragazzo della comitiva è risultato "reattivo" al test rapido in aeroporto prima del rientro a casa. "I ragazzi sono stati contattati dai medici volontari i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino ad individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall'Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia", ha aggiunto l'avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, a cui si è rivolta la madre di una ragazza di 17 anni di Portici, in provincia di Napoli, tra gli studenti italiani contagiati. La Valletta, proprio per fermare l'aumento dei contagi di Coronavirus, ha intanto deciso di vietare l'ingresso nel Paese a chi non è vaccinato e di chiudere le scuole di lingua dal 14 luglio.