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Studentessa muore nel sisma, sciacalli le rubano la carta di credito e le svuotano il conto

La storia di una ragazza messicana rimasta vittima del sisma che ha colpito il suo Paese. “Rubare quei soldi una spudoratezza vergognosa” ha commentato il padre.
A cura di A. P.
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"Nel terremoto ho perso tutto, la mia casa, i miei documenti, la mia famiglia, ma a mia figlia dopo che è morta nel sisma le hanno portato via anche tutti i soldi che aveva", è la straziante denuncia carica di dolore  del padre di Alejandra Vicente Cristóbal, una ragazza messicana scomparsa nel terribile terremoto che ha colpito il Paese americano facendo una strage. Dopo la sua morte infatti qualche sciacallo è entrato in azione e ha rubato la carta di credito svuotandole completamente il conto sul quale si trovavano circa 33mila pesos.

Alejandra, studente di sociologia all'Università Autonoma del Messico, è rimasta schiacciata dai crollo del suo palazzo per una sfortunata coincidenza: la mattina del terremoto infatti invece di andare all'università, come faceva sempre, aveva deciso di rimanere a casa dove è stata colta di sorpresa dalla scossa mentre stava studiando.

Nel palazzo sono morte dieci persone, tutte donne, mentre altre sette sono state estratte vive dalle macerie. Il corpo ormai senza vita di Alejandra è stato l'ultimo ad essere tirato fuori dalla rovine. Dopo i funerali e con il certificato di morte, il padre è andato in banca per chiudere il conto della figlia ma con grande sorpresa ha scoperto che era stato prosciugato nelle ore immediatamente precedenti . " Quel conto l'ho aperto a mia figlia dalla nascita, depositavamo ogni tanto qualcosa per le sue  spese, per l'università. Rubare quei soldi è stato vergognoso, una spudoratezza assoluta da parte di coloro che hanno trovato la carta e l'hanno utilizzata"

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