Studente di criminologia uccide donna a caso in strada: “Voleva sapere cosa si prova”
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2024/12/Nasen-Saadi-1200x675.jpg)
"Sembra che il killer volesse sapere cosa si prova a togliere la vita", così durante il processo al presunto assassino, la pubblica accusa ha descritto il possibile movente dietro l'omicidio di Amie Gray, una donna inglese di 34 anni accoltellata a morte senza motivo sulla spiaggia di Durley Chine, nel Bournemouth , il 24 maggio scorso.
Sul banco degli imputati alla Winchester Crown Court, Nasen Saadi, 20enne che secondo l'accusa ha colpito la donna completamente a caso ma solo dopo aver preparato con cura il luogo e le modalità del delitto. Secondo il pubblico ministero, Amie stavano chiacchierando con un'amica vicino al fuoco sulla spiaggia per ammirare la luna piena quando sono state aggredite dal ventenne. La 34enne è morta mentre l'amica è sopravvissuta con ferite gravi.
"In un atto orribile nella sua ferocia e casualità, le ha pugnalate entrambe più volte, inseguendole mentre cercavano di scappare. Le ha lasciate sulla sabbia a morire dissanguate mentre lui si allontanava e cercava di scomparire di nuovo nell'ombra, lontano dal bagliore dei lampioni o dalla luce della luna, per tornare nell'anonimato" ha dichiarato il pm.
Come ricostruito dell'accusa, se le vittime erano casuali, l'omicidio invece era premeditato. Saadi infatti ha trascorso settimane a ricercare metodi su come uccidere. Le sue ricerche su Internet tra marzo e aprile includevano: "il coltello più letale", "il machete" e "quali hotel non hanno telecamere di sorveglianza".
Non solo, durante le lezioni all'Università di Greenwich, dove studiava criminologia, Saadi poneva domande non inerenti all'argomento del discorso. Domande sull'analisi del DNA, sulle prove forensi e sulla giustificazione di un omicidio come legittima difesa, tanto da far insospettire anche l'insegnante che nelle settimane precedenti all'assassino gli aveva detto: "Non starai mica pianificando un omicidio, vero?"
Prima del delitto l'imputato aveva prenotato una stanza proprio nella zona e dopo l'attacco "si è sbarazzato della sua arma. Ha cambiato i suoi vestiti e le sue scarpe ed è tornato come se nulla fosse accaduto" ha ricostruito il pm.