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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Striscia di Gaza bombardata da Israele nella notte, sale a 35 il bilancio delle vittime palestinesi

È stata un’altra notte di fuoco in Palestina, con Israele che ha continuato a bombardare Gaza e Hamas che ha lanciato altri razzi dalla Striscia. Il bilancio delle vittime palestinesi sale a 35, di cui molti sono bambini. Secondo Israele sono oltre 500 i raid aerei condotti contro “obiettivi militari” nella Striscia. Gaza viene descritta come una nuvola di fumo nera dove moltissimi edifici sono crollati.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Tra Israele e Hamas ormai è (di nuovo) guerra aperta. È stata un'altra notte di fuoco, in cui i missili che partono da Gaza illuminano il cielo, soprattutto quando vengono abbattuti, mentre i militari israeliani continuano a condurre raid aerei contro quelli che vengono definiti obiettivi strategici. Il bilancio delle vittime, intanto, continua a crescere, soprattutto tra i palestinesi. Gli attacchi di Israele contro gli obiettivi militari a Gaza City hanno causato 35 morti, secondo fonti palestinesi, di cui una decina dovrebbero essere bambini. Sono tre le vittime israeliane, due di loro – padre e figlia – sarebbero stati colpiti da un razzo mentre si trovavano in auto. Sono più di mille i missili e colpi di mortaio che, secondo Israele, sarebbero partiti da Gaza. Di questi, però, l'85% è stato intercettato dal sistema di protezione e circa 200 sarebbero ricaduti ed esplosi dentro la Striscia di Gaza. Infatti, secondo la versione di Israele, alcune vittime palestinesi sarebbero dovute al fatto che i razzi sarebbero stati difettosi. Sono andati tutti a segno, invece, i 500 raid aerei di Israele contro la Striscia, con Gaza che è descritta come una nuvola di fumo in cui moltissimi edifici sono stati distrutti. Nel frattempo in Cisgiordania un palestinese è morto durante degli scontri con la polizia, che ha lanciato retate contro dirigenti di Hamas a Jenin e Tubas.

Oggi il vertice del Consiglio di sicurezza dell'Onu

Oggi si terrà un Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite straordinario. È il secondo in tre giorni, dopo che da quello di lunedì non era uscito alcun comunicato conclusivo. Nel frattempo il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha twittato la sua preoccupazione per quanto sta accadendo in Medio Oriente, sottolineando che le Nazioni Unite sono al lavoro per "un'urgente de-escalation". La spirale di violenza si sta "intensificando verso una guerra su vasta scala", ha spiegato l'inviato dell'Onu per la pace in Medio Oriente, Tor Wennesland. Poi ha lanciato un appello: "Fermate immediatamente il fuoco". Wennesland è stato chiarissimo ieri sera: "I leader di tutte le parti devono assumersi la responsabilità della riduzione dell'escalation".

La guerra aperta tra Israele e Palestina è ricominciata

Per capire cosa sta succedendo tra Israele e Palestina, bisogna fare un passo indietro. Il conflitto è ripreso sempre più aspramente nelle ultime settimane, e si è concentrato nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme Est. Per mesi sono state sfrattate famiglie palestinesi per far spazio ai coloni israeliani. La tensione è salita poco alla volta, fino a esplodere con le proteste dei giorni scorsi, che hanno scatenato violenti scontri tra manifestanti e polizia israeliana, che ha li ha violentemente repressi. Dopo giorni di violenza e centinaia di palestinesi feriti, le sirene iniziano a suonare a Gerusalemme e partono i primi razzi da Gaza. La reazione israeliana è ancora più violenta, con centinaia di raid militari sulla Striscia.

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