Strage Sousse, il ministro tunisino conferma: “Il terrorista non ha agito solo”
"L'attentatore dell'Hotel Riu Imperial autore della strage di Sousse, non era solo e non è arrivato dal mare, bensì con un utilitaria". Lo ha annunciato questa mattina il ministro del turismo tunisino Selma Elloumi Rekik a Radio Montecarl, confermando una ipotesi che gli inquirenti avevano ammesso sin dai primi istanti successivi all’attentato terroristico nel quale hanno perso la vita 39 persone. La stessa titolare del dicastero del Turismo nel governo tunisino sostiene inoltre che Seifeddine Rezgui, il killer della spiaggia in costume e Kalashnikov, avrebbe lavorato come animatore in alcune strutture turistiche locali. Forse proprio il Riu Imperial di Sousse: “Non lo so con precisione, ma è possibile. Anche se non risulta che sia stato mai un dipendente dell’hotel. Però conosceva bene il suo interno: è salito fino al primo piano, dove c’è l’amministrazione, per inseguire chi cercava di mettersi in salvo. Può aver scelto quell’albergo perché l’accesso era facile, è il secondo che ha trovato arrivando” ha detto la Rekik al Corriere della Sera.
Le autorità sono quindi alla ricerca dei complici di Rezgui. Il portavoce del ministero dell'Interno tunisino Mohamed Ali Aroui ha sottolineato che sono già stati interrogati il padre e tre dei suoi compagni di stanza universitari a Kairouane dove il giovane studiava ingegneria informatica. Recuperato in mare anche il cellulare del presunto assassino. Hakim Rezgui, padre dell'uomo, dice di essere sconvolto dalle azioni di suo figlio e di non sapere assolutamente "chi possa aver messo in testa queste idee al figlio". Intanto Tunisi ha deciso l'istituzione di una “polizia turistica” a difesa proprio di resort e hotel del paese, che già ad aprile ha conosciuto il terrore con il dramma del museo del Bardo. Le autorità hanno annunciato voler dispiegare circa un migliaio di agenti armati nelle strutture lungo la costa del paese.