Strage migranti. Renzi: “Molto più di un naufragio. E’ crisi umanitaria”
"Il nostro Paese non può consentire che si faccia commercio di vite umane". Lo ha detto, parlando dell'emergenza sbarchi nel Mediterraneo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa con il primo ministro di Malta Joseph Muscat. I due capi di governo si sono incontrati, appunto, dopo che nella notte tra il 18 e il 19 aprile un peschereccio si è ribaltato al largo delle coste libiche con centinaia di persone a bordo. "Quello che avviene in queste ore – sottolinea il premier – è molto più di un naufragio: siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che va affrontato come tale". Per Renzi “l’intervento militare" in Libia per far fronte al problema dell'immigrazione e combattere i trafficanti di vite umane "non è un'ipotesi sul tappeto. Non si fa la pace con l’intervento militare".
"Prenderemo i trafficanti"
Il premier evidenzia come ci si trovi di fronte “ad un grave momento di crisi umanitaria, e come tale va affrontata e gestita. Serve una risposta solida da parte di tutta la comunità internazionale". Poi, si rivolge nuovamente agli scafisti ("Contro di loro è possibile un'operazione condivisa in Europa, ma mirata" aveva già datto): "Noi andremo a prendere" questi trafficanti, "li prenderemo. Questo chiediamo alla comunità internazionale", ha detto ancora il premier. "Non è solo un problema di Malta, dell'Italia", ma dell'Europa intera, "se un Continente ha un'idea di dignità di uomo non può accettare che ci siano persone costrette ad una morte atroce". Matteo Renzi si è detto certo che "mettendocela tutta potremmo far si' che il Mediterraneo" torni ad essere "un mare di dialogo".
Nelle scorse ore il premier maltese Joseph Muscat aveva dichiarato: “Una tragedia è in corso nel Mediterraneo. Se l’Ue e il mondo continueranno a chiudere gli occhi, ciò sarà condannato nei termini più severi, così come nel passato è stato giudicato chi ha chiuso gli occhi di fronte a genocidi e non ha fatto nulla”.