video suggerito
video suggerito

Strage migranti, Obama: “In Libia è caos”. L’Onu scende in campo

Dopo l’ecatombe in mare, il segretario dell’ONU, Ban Ki-Moon esprime apprezzamento per l’operato italiano e preoccupazione per il problema dell’immigrazione. Chiesto un mandato internazionale per poter intervenire contro gli scafisti e distruggere i barconi in porto.
A cura di Biagio Chiariello
28 CONDIVISIONI
Immagine

Il dramma del naufragio del barcone con oltre 800 migranti a bordo nel Canale di Sicilia potrebbe portare ad importanti cambiamenti nella gestione del fenomeno immigrazione in Europa. E non solo. Dopo l'apertura di Bruxelles a un'operazione militare contro i trafficanti di uomini in partenza dalla Libia è intervenuto dagli USA anche il presidente Barack Obama: "Il problema dei rifugiati è il risultato di conflitti tribali e differenze religiose in Libia, che stanno creando il caos". Lo ha detto il numero uno della Casa Bianca alla Msnbc, rispondendo sulla tragedia del barcone di immigrati ribaltatosi nel Mediterraneo. Obama ha quindi sottolineato come molte delle vittime del naufragio vengono da varie parti dell'Africa e del Medio Oriente e fuggono da conflitti, povertà e persecuzione. "Penso – ha proseguito Obama – che il mondo islamico stia attraversando un processo dove è necessario isolare e respingere ogni tipo di estremismo, come quello che vediamo incarnato nell'Isis. Ci vorrà tempo".

Ban Ki-moon chiama Renzi

Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha avuto un colloquio telefonico col premier italiano Matteo Renzi, al quale ha espresso "apprezzamento per gli sforzi dell'Italia nell'affrontare la crisi degli immigrati nel Mar Mediterraneo", esprimendo "grande preoccupazione". Anche la comunità internazionale “deve condividere la responsabilità di assicurare protezione per gli immigrati e i rifugiati che attraversano il Mediterraneo" ha aggiunto Ban, che ha sottolineato quindi la necessità di mettere in campo un "efficace meccanismo di salvataggio in mare".

La soluzione: affondare i barconi prima che partano?

Renzi oggi riferirà alla Camera sulla questione, dopo che ieri ha espresso soddisfazione per gli impegni che l’UE ha promesso di prendere sull'emergenza migranti. Il punto più discusso è quello riguardante l’operazione contro i trafficanti di esseri umani: distruggere i barconi ancora in porto, prima che partano, come ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Noi da soli non possiamo farlo ed è in corso un negoziato con Onu e Ue per avere, in un quadro di legalità internazionale, l'autorizzazione a questo intervento", ha detto Alfano. E anche il governo di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale, "ha espresso la propria disponibilità a cooperare con l'Unione europea per combattere l'immigrazione illegale e il terrorismo che minaccia la sicurezza dell'area nel quadro di un rispetto della sovranità dello Stato della Libia". Lo riferisce l'agenzia Lana, l'ex agenzia ufficiale libica controllata da Tripoli.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views