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Strage Istanbul: diffuso nome presunto killer, sarebbe l’uzbeko Abdulkadir Masharipov

La polizia turca ha identificato il presunto attentatore dell’Isis che ha compiuto la strage di Capodanno nel locale Reina di Istanbul. Lo scrivono diversi media turchi online precisando che si tratta di un cittadino uzbeko di nome Abdulkadir Masharipov.
A cura di Susanna Picone
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C’è un nuovo nome in merito alla strage di Capodanno al locale Reina di Istanbul. La polizia turca ha identificato il presunto militante dell’Isis che ha ucciso la notte di Capodanno 39 persone. Secondo quanto riportano diversi media turchi online la polizia sarebbe a caccia di un cittadino uzbeko di nome Abdulkadir Masharipov. Secondo quanto scrive Hurriyet, il presunto killer era arrivato a Istanbul dalla provincia di Konya il 15 dicembre scorso. Il quotidiano aggiunge che una cellula dell'Isis a Konya di uzbeki continua a fornire appoggio a Masharipov, attualmente in fuga e il cui nome in codice è Abu Muhammed Horasan.

Massima cautela sul nome del presunto attentatore – Sull'identità dell'attentato non c'è comunque ancora alcuna ufficialità. Le precauzioni sono dunque d’obbligo anche perché nei giorni immediatamente successivi alla strage erano state diffuse le identità e le foto di due persone che poi si sono rivelate essere false. Restano inoltre ancora dubbi sulla presenza di un secondo assalitore al locale Reina, come testimoniato da alcuni presenti alla sparatoria.

La strage di Capodanno rivendicata dall’Isis – Ore dopo la strage della notte di Capodanno l’Isis ha rivendicato l’azione. “Un eroico soldato del califfato”, si legge nella rivendicazione, ha colpito “il più famoso nightclub dove i cristiani stavano celebrando la loro festa apostatica”. Nel comunicato l'Isis definisce la Turchia “serva della croce” e poi, riferendosi al suo ruolo nel conflitto in Siria, avverte che “il governo di Ankara dovrebbe sapere che il sangue dei musulmani, uccisi dai suoi aerei e dalla sua artiglieria, provocherà un fuoco nella sua casa per volere di Dio” sostenendo che il killer ha agito “in risposta agli ordini” del leader Abu Bakr al-Baghdadi.

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