Strage in una scuola in Texas, si aggrava il bilancio: morti 19 studenti, due adulti e il killer
Ha parcheggiato la sua auto, imbracciato una pistola e un fucile Ar-15, poi è entrato nella Robb Elementary School di Uvalde, Texas, città al confine con il Messico, ed ha aperto il fuoco contro studenti e insegnanti. Il bilancio dell'ennesima strage commessa negli Stati Uniti – la più grave da un decennio a questa parte in un edificio scolastico – è pesantissimo: 22 vittime, delle quali 19 ragazzi e ragazze, due adulti e Salvador Ramos, 18 anni, autore della carneficina, ucciso dalla polizia. Il giovane, secondo quanto emerso dalle prime indagini, prima di commettere la sparatoria ha tentato di uccidere anche sua nonna, ora ricoverata in condizioni critiche. I moventi dell'attacco compiuto dall'adolescente sono al momento ignoti. Il bilancio, già pesantissimo, rischia di aggravarsi nelle prossime ora. Sono infatti diversi i feriti, tra i quali una donna di 66 anni che versa in "condizioni critiche".
Biden: "Quando ci opporremo alla lobby delle armi?"
La nuova strage commessa grazie alla facilità di accesso alle armi da fuoco ha profondamente turbato l'intero Paese. Di rientro da un viaggio in Asia il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha puntato il dito contro la lobby delle armi domandando, in un discorso alla nazione, quando il suo Paese avrà la forza di opporvisi. "Come nazione dobbiamo chiederci, in nome di Dio, quando ci opporremo alla lobby delle armi", ha detto Biden alla Casa Bianca. Il presidente ha sottolineato di essere "stanco di tutto questo. Dobbiamo agire, dobbiamo trasformare il dolore in azione. E non ditemi che non possiamo fermare i massacri". Perché – ha continuato – "vogliamo rassegnarci ai massacri? Perché continuiamo a lasciare che questo succeda". A questa domanda il presidente sembra non avere una risposta. Ma il democratico ha ribadito che chiederà al Congresso di agire, e di mettere un freno alla circolazione di pistole e fucili. "Dobbiamo contrastare – ha ribadito – la lobby delle armi". A scendere in campo la vicepresidente Kamala Harris. "Quando è troppo è troppo" ha detto, chiedendo "un'azione" per regolamentare le armi" "I nostri cuori continuano a essere spezzati", ha aggiunto, riferendosi alle sparatorie nelle scuole negli Stati Uniti. "Dobbiamo trovare il coraggio di agire".
Undici stragi nelle scuole in 23 anni
Quel coraggio di agire che finora non ha mai avuto nessuno fino in fondo. Quella alla Robb Elementary School di Uvalde è infatti stata l'undicesima strage in una scuola degli ultimi 23 anni. Ad inaugurare la drammatica scia di sangue fu quella di Columbine, Colorado, del 20 aprile 1999. Due studenti della Columbine High School, di 17 e 18 anni, armati fino ai denti, uccisero 12 compagni di classe e un insegnante in pochi minuti prima di suicidarsi nella biblioteca. Il bilancio delle vittime sarebbe stato ancora più alto se fossero riusciti a far esplodere le loro bombe artigianali. Seguirono poi le stragi in Virginia (16 aprile 2007), Connecticut (14 dicembre 2012), Oregon (1 ottobre 2015), Texas (18 maggio 2018), California (14 novembre 2019) e Michigan (30 novembre 2021), solo per citarne alcune.