Strage in Turchia: 29 delle 51 vittime sono bambini. Anche il kamikaze era un adolescente
La strage di Gaziantep, in Turchia, acquista ora dopo ora i contorni di una carneficina insensata e orribile. Tra le 51 vittime accertate, infatti, ben 29 sono bambini e adolescenti di età compresa tra i 4 e i 17 anni, tutti uccisi da un kamikaze la cui età – hanno fatto sapere le autorità di Ankara – era di appena 12 anni. I bambini, dunque, non più solo vittime delle stragi ma in alcuni casi utilizzati anche come armi da far saltare in aria.
Secondo il presidente turco Recep Tayyp Erdgan l'attentato di ieri sarebbe stato compiuto dallo Stato Islamico. La tragedia, tuttavia, ha rappresentato l'ennesima occasione per ribadire che "non c'è differenza" tra Fetullah Gulen, il predicatore in esilio considerato dal governo di Ankara l'ispiratore del tentato golpe del 15 luglio scorso, il Pkk e l'Isis, "probabile autore dell'attentato di Gaziantep". Si tratta di un accostamento assai pericoloso perché mette sullo stesso livello organizzazioni in guerra tra loro: il PKK, infatti, è stato in questi anni fondamentale per arginare l'ascesa dello Stato Islamico al confine tra Siria e Turchia, a Kobane e in tutta la regione del Rojava.
L'attentato di ieri a Gaziantep, nel Kurdistan turco, è stato compiuto durante una festa di nozze: oltre alle 51 vittime accertate, solo 44 delle quali riconosciute, ci sono 94 feriti, 69 dei quali ricoverati in ospedale e 17 in gravi condizioni. L'attacco – i cui presunti responsabili sono uomini dello Stato Islamico – ha riportato alla memoria quello altrettanto crudele di Suruc del 2015, compiuto durante un'assemblea dei movimenti della sinistra curda. E sempre dell'Hdp, Partito Democratico del Popolo, erano militanti i due sposi che ieri stavano festeggiando. L'organizzazione politica ha replicato molto tiepidamente alla solidarietà di Erdogan, da molti considerato ambiguo rispetto alla lotta contro lo Stato Islamico.