Strage in Iraq alla festa di fine Ramadan: più di 150 morti
Sono almeno 155 le persone rimaste uccise venerdì in un mercato a Khan Beni Saad, circa 20 chilometri a nord della capitale dell’Iraq, e circa 50 i feriti, molti in gravi condizioni. È il drammatico bilancio di un attacco suicida poi rivendicato su Twitter dallo Stato Islamico. L’attentato è avvenuto in un mercato affollato da persone che festeggiavano la fine del Ramadan. Tra le vittime ci sarebbero molte donne e bambini. L’attentato, uno dei più gravi da quando l’Isis ha conquistate vaste zone del Paese, ha fatto crollare diversi edifici schiacciando sotto le macerie intere famiglie che stavano festeggiando. Rivendicando l’attentato, il gruppo jihadista ha fatto sapere che il suo kamikaze ha preso di mira i “negazionisti”, come vengono chiamati gli sciiti dal gruppo sunnita. I militanti hanno affermato che l’attentatore suicida a bordo dell’autobomba aveva con sé circa tre tonnellate di esplosivi e che l’attacco è stato eseguito per vendicare la morte di musulmani sciiti ad Hawija.
Devastanti i danni prodotti dall’autobomba – L’esplosione sarebbe stata così forte da far crollare anche alcuni edifici che si trovano intorno al mercato preso di mira. Per il maggiore della polizia Ahmed al-Tamimi i danni prodotti dall’autobomba sono “devastanti”: “Alcune persone – ha detto – usavano le scatole per le verdure per raccogliere i resti dei bambini”. C'è chi si è riversato in strada e ha spaccato i finestrini delle auto in sosta per sfogare la rabbia. Il governo provinciale di Diyala ha proclamato tre giorni di lutto e ha ordinato la chiusura di tutti i parchi fino al termine della festività per motivi di sicurezza. Il primo esponente del governo a condannare l’attacco è stato il presidente del Parlamento, Salim al-Jabouri, che ha parlato di un’azione mirata a “destabilizzare” il paese e ad alimentare la violenza “settaria”.