Strage di Southport, neofascisti assaltano una moschea dopo la diffusione di fake news sull’attentatore

I disordini sono stati organizzati da estremisti di destra, che hanno assaltato la moschea di Southport sulla base della falsa convinzione che il 17enne che due giorni fa ha accoltellato a morte tre bambini fosse un musulmano.
A cura di Davide Falcioni
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Una quarantina di agenti di polizia britannici sono rimasti feriti o contusi – e decine di persone sono state arrestate – a seguiti degli scontri innescati da militanti dell'estrema destra extraparlamentare dell'English Defence League, gruppo di matrice islamofoba. I disordini si sono verificati a Southport, vicino a Liverpool, all'indomani dell'accoltellamento da parte di un 17enne in un centro di danza e yoga di diverse bambine, tre delle quali sono morte. A renderlo noto è la Merseyside Police locale, precisando che 39 agenti hanno dovuto essere medicati sul posto o in ospedale e che otto di loro hanno riportato conseguenze più gravi come fratture o lesioni al volto.

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I disordini sono scoppiati quando alcune centinaia di manifestanti hanno preso di mira la moschea cittadina di St Luke Road e il parcheggio circostante lanciando pietre, bottiglie incendiarie o altri oggetti. Per riportare la situazione alla calma è stato necessario un massiccio intervento della polizia, che ha dovuto lanciare gas lacrimogeni per allontanare gli estremisti. Il ripristino della calma è arrivato dopo lunghi scontri tanto che, per le prossime ore, fino almeno a stasera, è stato proclamato nell'area una sorta di stato di allerta temporaneo, con divieto di manifestazione spontanee e poteri rafforzati alle forze dell'ordine su fermi e perquisizioni preventive.

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La comandante della Merseyside Police, Serena Kennedy, e uno dei suoi vice, Alex Goss, hanno definito l'accaduto come "nauseante", denunciando la strumentalizzazione degli accoltellamenti di lunedì in un edificio in cui era stato organizzato un corso di danza e yoga. Le proteste sono state alimentate a colpi di "fake news" diffuse da siti, media o influencer di estrema destra che per un'intera giornata hanno diramato notizie false sull'aggressore: indicato come un immigrato di fede islamica, il 17enne invece è nato nel Regno Unito da genitori ruandesi non musulmani. E "senza alcun legame conosciuto" con ambienti islamici, come ha ribadito oggi Goss. Non a caso fin da subito è stata esclusa la pista del terrorismo.

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