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Strage di San Valentino: volevano sparare alla folla e suicidarsi

Arrestati tre ragazzi di età compresa tra 17 e 23 anni, morto un quarto, probabilmente suicida. Una soffiata e chat deliranti all’origine dell’operazione di polizia.
A cura di Redazione
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Dovevano recarsi in luogo pubblico e sparare all'impazzata per uccidere più persone possibile. Poi dovevano suicidarsi prima che la polizia potesse mettere le mani su di loro. Quattro giovani, tre arrestati ed uno morto, sono i protagonisti di un progetto di strage evitato dalla polizia canadese. Una giovane di 23 anni originaria dell'Illinois, negli Stati Uniti, è stata arrestata venerdì 13 febbraio nell'aeroporto di Halifax, Nova Scotia (Canada), mentre nello stesso scalo gli agenti ammanettavano il complice, un ragazzo di 20 anni che la stava attendendo. Poco dopo è stato arrestato un diciassettenne a Cole Harbour, anch'egli legato alla vicenda. La polizia stava per recarsi nella casa di un quarto complice di 19 anni, residente a Timberlea, quando dall'abitazione si è sentito uno sparo. Quando la polizia è entrata in casa, ha trovato il corpo del giovane senza vita.

La polizia era stata allertata da una soffiata, quando poi ha cominciato ad indagare è riuscita subito a rintracciare uno scambio di messaggio deliranti in chat. Secondo quanto riferito durante una conferenza stampa da Brian Brennan, vice commissario della Gendarmeria reale del Canada per la provincia della costa Atlantica, il gruppo criminale non aveva alcun legame con il terrorismo. Si tratterebbe del progetto di giovani psicologicamente deviati, di cui almeno due – la ragazza statunitense e il giovane ventenne – ossessionati dalla violenza tanto da scambiarsi foto di omicidi di massa. Proprio loro erano in possesso di un grande quantitativo di armi. Interrogata, la donna avrebbe confessato ben presto. Secondo quanto riferito dalla polizia, "abbiamo arrestato tutti gli individui coinvolti ed eliminato ogni minaccia. Al momento, non siamo alla ricerca di altri sospettati".

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