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Strage di San Bernardino: l’uomo che si è salvato grazie al telefonino

Il 24enne Kevin Ortiz è stato colpito da cinque proietti non mortali ma il sesto al petto poteva ucciderlo se non fosse stato deviato dal telefonino che aveva nel taschino.
A cura di A. P.
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Il 24enne Kevin Ortiz era tra le persone presenti al centro per disabili di San Bernardino, in California , quando i killer responsabili della strage, Syed Farook e la moglie Tashfeen Malik, sono entrati iniziando a sparare sulla folla. Come tanti altri Kevin è stato colpito dai proiettili che hanno provocato ben 14 morti, ma per una combinazione fortunata quello che avrebbe potuto ucciderlo, un colpo sparato all'altezza del petto è stato deviato dal suo telefonino che aveva nel taschino della camicia. Come rivela il Daily Mail, a raccontarlo è stata la madre del 24enne, Tina Marie Ortiz, intervistata dai media locali. "Mio figlio è stato colpito da cinque proiettili, ma un altro, deve essere stato il sesto, ha colpito il suo telefono ed è stato deviato" ha spiegato la donna aggiungendo che il 24enne aveva due telefoni in tasca, un telefono di lavoro e uno personale.

Il 24enne infatti durate la sparatoria al centro disabili di San Bernardino, dove si trovava per la festa tra colleghi, si era subito infilato sotto il tavolo ma è stato raggiunto da ben cinque colpi, due proiettili lo hanno centrato in una coscia, uno al braccio e un altro alla spalla. Nonostante questo è riuscito comunque a salvarsi e prima dell'arrivo dei soccorsi è anche riuscito a chiamare la moglie sposata appena due settimane fa e il padre per dire che era vivo. "Kevin mi ha detto che era stato colpito tre volte e aveva dolore, ma stava bene" ha spiegato la moglie 23enne al Los Angeles Times. L'uomo poi è stato soccorso, trasportato in ospedale e sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza. "Ora sta molto meglio. Ha avuto un intervento chirurgico. Al momento, non sa nemmeno che è l'assassino era un collega" hanno spiegato i parenti.

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