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Strage di Oslo, nuova perizia per Breivik

La Corte di Oslo ha chiesto un’altra perizia psichiatrica a fronte di quella già redatta che lo ritiene incapace di sottostare al regime carcerario. Se desse esito negativo il killer potrebbe tornare dentro.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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 Wenche Elisabeth Amzen

Ci sarà bisogno di un'altra perizia psichiatrica. Alla Corte di Oslo non basta l'unica effettuata sullo stato di salute psichica di Anders Behring Breivik per stabilire la sua inabilità a sostenere il regime carcerario. Così il giudice distrettuale Wenche Elisabeth Amzen ha deciso che dovrà essere effettuato un altro controllo sullo stato psichiatrico dell'autore della strage di Oslo e Utoya che lo scorso 22 luglio costò la vita a 91 persone.

Troppo importante per la toga norvegese la vicenda che si trova a giudicare visto il bilancio e l'impatto sociale del gesto folle dell'imputato. Così è stato deciso che venga fatta un'altra perizia a fronte di quella che ha ritenuto Breivik incapace di intendere e di volere e quindi non passibile di detenzione carceraria quanto della permanenza in un istituto di igiene mentale. Una scelta che venne aspramente criticata quando venne comunicata dai due psichiatri incaricati di testare le condizioni mentali del killer al momento della doppia strage.

A redigere il referto che permetteva il trasferimento del killer norvegese furono gli specialisti Synne Serheim e Torghey Husby che lo scorso 29 novembre comunicarono la propria decisione al giudice distrettuale. Una perizia secondo cui al momento del duplice attentato Breivik era incapace di intendere e di volere e per questo motivo non era adatto al regime carcerario. Una relazione di 240 pagine basata su tredici interviste effettuate all'interno del carcere dove è stato immediatamente recluso il killer.

A fronte dei colloqui, gli scritti ritrovati e le sue dichiarazioni secondo cui il suo gesto era atroce ma necessario. Una consapevolezza fasulla secondo i medici che hanno ritenuto folle il suo atteggiamento. Fino a quando la Corte di Oslo ha chiesto ulteriori approfondimenti prima che si arrivi al processo che avrà inizio il prossimo 16 aprile. In quel momento i giudici vorranno avere chiara la situazione prima di cominciare a giudicarlo.

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