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Strage di Newtown, inchiesta chiusa: ancora sconosciuto il movente

La polizia ha chiuso le indagini sulla strage che, il 14 dicembre 2012, provocò la morte di 27 persone in una scuola, tra i quali 20 bambini.
A cura di D. F.
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E' il 14 dicembre del 2012 quando gli Stati Uniti conoscono una delle tragedie più gravi della loro storia recente. Adam Lanza, un ragazzo di 20 anni affetto dalla sindrome di Asperger, fa irruzione all'interno della Sandy Hook Elementary School, edificio situato in un quartiere di Newrown. Il giovane apre il fuoco all'impazzata provocando la morte di 27 persone, tra i quali ben 20 bambini tra i 6 e i 7 anni. Lanza aveva utilizzato armi da fuoco regolarmente possedute dalla madre, che aveva ucciso prima di recarsi nella scuola. L'assassino si sarebbe suicidato poco prima dell'arrivo della polizia.

Ebbene, quando è passato quasi un anno dalla strage le indagini sono state chiuse con un enorme buco nero: quello del movente che ha spinto Lanza a uccidere 28 persone, tuttora sconosciuto agli inquirenti. Quello che è emerso è invece il tormentato rapporto con la madre, con la quale Lanza non parlava mai, comunicandoci soltanto via e mail. Il 20enne, infatti, trascorreva le sue giornate chiuso nella sua stanza con le finestre oscurate, giocando con i videogame e guardando video delle stragi, dalle quali era ossessionato. Il rapporto finale della polizia, che ha fotografato anche la stanza del giovane killer, mette però in luce tutte le principali manie di Lanza: dal rapporto con la madre a quello – difficile – col padre (che non sentiva dall'inizio del 2012). Emerge anche cosa fece nei giorni immediatamente prima della strage: il ventenne andò in New Hampshire, rientrò a casa la sera del 13 dicembre l'indomani mattina, dopo aver ucciso la madre, imbracciò mitragliatore, carabina e pistola e in dieci minuti uccise 27 persone. Perché lo fece, però, è un mistero destinato forse a rimanere tale.

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