Strage di Nairobi, offensiva finale contro i terroristi: 68 i morti accertati
Nella serata di ieri è cominciata l'offensiva finale dell'esercito al centro commerciale di Nairobi, dove da sabato é asserragliato un commando armato jihadista che ha già ucciso come minimo 68 persone e fatto 175 feriti: lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti sulla scena. Il blitz delle teste di cuoio kenyane (aiutate da esperti israeliani, americani e britannici) contro i mujaheddin che hanno fatto strage nel mall di Westgate "potrebbe concludersi presto", fa sapere l'esercito. Da parte loro, gli integralisti islamici Shabaab minacciano di uccidere gli ostaggi (il cui numero resta imprecisato, ieri la Croce Rossa aveva parlato di 49 dispersi senza specificare ulteriori dettagli): "Autorizziamo i mujaheddin ad agire contro i prigionieri", ha detto il portavoce Sheikh Ali Mohamud Rage in un comunicato pubblicato online.
Ad ogni modo, stando alle dichiarazioni di esponenti militari, la maggior parte degli ostaggi "è stata liberata" e le "forze di sicurezza hanno oramai preso il controllo di gran parte dell'edificio". Del commando terrorista farebbero parte anche donne: lo ha fatto sapere il presidente kenyota Uhuru Kenyatta, spiegando che a Nairobi è in corso “una guerra internazionale e dobbiamo unirci e lavorare insieme per battere i codardi. Puniremo chi ha ordito questo attacco in modo molto severo”. E il Dipartimento di Stato Usa e l'Fbi starebbero indagando per accertare se tre degli attentatori sono americani. La notizia è riportata dalla Cnn.
Il viceministro degli Esteri italiano, Marta Dassù, ha riferito che sono 13 i cittadini italiani coinvolti direttamente nell'attacco, “ora tutti in salvo”. Tra le vittime c'è anche un cittadino somalo sposato con una italo-somala che ha il permesso di soggiorno a Torino e alcuni parenti stretti del presidente keniota Kanyatta e il poeta e romanziere ghanese Kofi Awoonor. Nella lista dei caduti ci sono anche due francesi e due canadesi, tra i quali un diplomatico, una cinese e due indiani.