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Strage di migranti sul confine Marocco-Spagna, l’Algeria attacca: “A Melilla esecuzioni sommarie”

Sono almeno 37 i migranti deceduti mentre cercavano di superare al confine dell’enclave spagnola di Melilla. Il bilancio delle vittime è destinato a salire nelle prossime ore. L’Algeria attacca il Marocco: “Vere e proprie esecuzioni sommarie contro i profughi, lo Stato ha scelto di svolgere il ruolo di polizia nella gestione esternalizzata delle frontiere per l’Ue”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il governo algerino ha attaccato le autorità del Marocco per quanto avvenuto nella mattinata di venerdì 24 giugno al confine con l'enclave spagnola di Melilla. L'inviato speciale del governo algerino per il Sahara occidentale e i paesi del Maghreb, Amar Belani, ha parlato di vere e proprie esecuzioni sommarie ai danni dei migranti. Secondo quanto accertato, sarebbero almeno 37  le persone morte mentre cercavano di superare il confine per raggiungere Melilla. Il bilancio iniziale confermava il decesso di 23 migranti.

Nella giornata di venerdì centinaia di profughi hanno cercato di entrare nell'enclave spagnola, ma sono stati violentemente respinti dalle forze armate. Negli scontri sono morte almeno 37 persone, ma sono ancora incerti i numeri per un bilancio ufficiale. Le cifre potrebbero continuare ad aumentare nelle prossime ore.

Melilla
Melilla

"Le immagini di questa carneficina sono scioccanti" ha affermato Belani in un'intervista con il portale di notizie TSA. "Sono un esempio dell'estrema brutalità e dell'uso sproporzionato della forza che in queste circostanze assomigliano ad autentiche esecuzioni sommarie" ha sottolineato, chiedendo all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati di aprire un'indagine indipendente sull'accaduto.

"Questi tragici eventi mettono in luce una sistematica violazione dei diritti umani da parte di uno Stato che ha scelto, da un lato, di sfruttare il fantasma dell'immigrazione a scopo di ricatto politico e dall'altro di svolgere il ruolo di polizia nella gestione "esternalizzata" delle frontiere per l'Unione Europea".

I morti a Melilla
I morti a Melilla

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha espresso pubblicamente il suo cordoglio per le vittime di Melilla che sognavano l'Europa. "Siamo addolorati per la perdita di queste vite umane. In questo caso parliamo di persone disperate che cercavano una vita migliore" ha sottolineato Sanchez davanti alla stampa. "Si tratta di vittime e strumenti di mafie e criminali che organizzano azioni violente contro la nostra frontiera".

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Nella mattinata di venerdì, la gendarmeria marocchina ha allertato la Guardia Civil spagnola che presidia la "valla", ovvero le barriere divisorie con Melilla. Secondo le autorità marocchine, circa 1.500 persone provenienti da Paesi subsahariani stavano provando a raggiungere Melilla per superare la barriera di Barrio Chino. Attorno alle 8.30 del mattino, circa 500 persone hanno provato a superare il confine. Almeno 133 persone sono riuscite ad entrare mentre molte altre sono rimaste dall'altra parte della barriera. A provocare le morti, le violente repressioni delle forze armate.

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