Strage aerea in Russia: il discorso del presidente Medvedev commuove i fan [VIDEO]
Le parole del presidente della Lega Hockey, Alexander Medvedev
Subito dopo aver appreso la tragedia, il presidente dedica parole commoventi ai tifosi.
I validi giocatori di hockey sul ghiaccio sono stati strappati alla Russia in seguito all’incidente aereo di Yaroslav. L’aereo di linea Yak-42 diretto a Minsk, su cui viaggiavano 45 persone, è precipitato subito dopo il decollo per cause ancora da decifrare, provocando la morte di 44 passeggeri. La squadra del Lokomotiv Yaroslavl, uno dei club più importanti del paese, avrebbe dovuto giocare ieri, lasciando invece il campo vuoto, tra le lacrime dei tifosi e la commozione del presidente della Lega Hockey, Alexander Medvedev, le cui parole hanno toccato i presenti e l’intera Russia. Il campionato è stato annullato: la notizia è stata appresa durante la prima partita della stagione tra Ufà e Mytishchi, lasciando sgomento sui volti di tutti.
Le commoventi parole del presidente, che hanno provocato le lacrime sentite e coinvolte dei tifosi presenti allo stadio, sono state le seguenti:
"I giocatori si scusano di non aver terminato la partita, voglio rassicurare che faremo di tutto per far continuare ad esistere il grande hockey sul ghiaccio e che giocheremo per riscattare le loro vite."
Un unico giocatore, l'attaccante Aleksandr Galimov, è ancora in vita e lotta contro la morte, con ustioni dell’80% su tutto il corpo. A cosa è da ascrivere il tragico incidente? È forte il rammarico del presidente russo Dimitri Medvedev, che ha deciso di sollecitare subito un’inchiesta, considerando il numero cospicuo di incidenti aerei che ha colpito la Russia negli ultimi mesi: quattro dal mese di giugno, mese in cui un aereo si schiantò sull'autostrada. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la propria compassione e partecipazione al dolore in una lettera di condoglianze inviata al presidente russo Dmitri Medvedev.
L’aereo che avrebbe dovuto portare i giocatori sul campo si è schiantato a un solo chilometro di distanza dalla pista dell'aeroporto dalla quale era appena decollato, nei pressi del fiume Volga, a circa 250 chilometri a nord di Mosca. È andato in fiamme e si è spezzato a metà; una parte della fusoliera si è scaraventata nel Volga. Sulle dinamiche dell’incidente c’è ancora da chiarirsi: una delle cause è da collegare all'utilizzo di un Yakovlev-42, un apparecchio vecchio che appartiene ancora al parco mezzi dell'ex Unione Sovietica.