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Strage a Washington,13 morti. Obama: “Atto di codardia”

Il drammatico bilancio della sparatoria in un quartier generale della Marina degli Stati Uniti a Washington è di almeno 13 morti compreso il killer e diversi feriti, alcuni gravi. Tramonta l’ipotesi di complici. Il presidente Obama: “Sarà fatta luce”.
A cura di Susanna Picone
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Aaron Alexis, 34enne originario di Fort Worth, in Texas, sarebbe l’unico responsabile della strage avvenuta nella “Navy Yard” di Washington. Tramonta tra gli investigatori l’ipotesi che il killer avesse avuto dei complici ma manca ancora il movente di quanto accaduto in un quartier generale della Marina degli Stati Uniti. Sono stati i portavoce della polizia della capitale federale a smentire l’esistenza di un possibile complice in fuga. Nella sparatoria almeno 13 persone sono morte, compreso lo stesso killer. Ci sono anche diversi feriti, alcuni dei quali versano in condizioni critiche. Gli agenti dell’Fbi lavorano ora per ricostruire ogni dettaglio della vita di Alexis – che era un veterano della marina congedato nel 2011 – al fine di arrivare alle risposte mancanti.

Esclusa la pista terroristica – Il sindaco della città Vincent Gray ha precisato che comunque non ci sono i segnali che si sia trattato di un atto terroristico. Il presidente americano Barack Obama ha commentato la sparatoria: “Un atto di codardia che ha colpito militari e civili qui, in casa nostra”. Obama ha assicurato anche che sull’attacco sarà fatta luce e ha definito le vittime degli “americani coraggiosi” consapevoli del rischio che correvano a prestare servizio oltremare ma che non si sarebbero aspettati “una violenza così inimmaginabile” in patria. Il presidente ha ordinato che le bandiere siano messe a mezz'asta sugli edifici pubblici fino a venerdì prossimo.

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