Strage a scuola a Belgrado, il racconto del medico: “Corpi ammassati, dovevo dire chi era vivo e chi no”
"Un orrore che non si può immaginare", non ha altre parole per definire la strage della scuola di Belgrado il dottor Aleksandar Stijacic, il primo medico intervenuto nella scuola “Vladislav Ribnikar” di Belgrado, in Serbia, dopo il massacro del 3 maggio scorso messo in atto dal 13enne Kosta Kecmanovic che ha ucciso 8 ragazzini e una guardia di sicurezza.
"Appena aperto la porta c'era una montagna di corpi di ragazze e ragazzi che giacevano a terra. In quel momento non sai chi è stato o cosa sta succedendo, non sai quanto sei al sicuro, forse qualcuno ti ucciderà, perché siamo arrivati lì quasi nel momento in cui è arrivata la pattuglia della polizia. Tutto era terribilmente difficile: dovevamo capire chi era vivo e chi non lo era" ha raccontato il medico tra i primissimi a intervenire nella scuola elementare ritrovandosi di fronte l'orrore.
Scene raccapriccianti anche per lui con trenta anni di esperienza sulle spalle e che in quei terribili momenti si sono poi mischiate con un altro dramma a livello personale. Un'amica lo ha chiamato proprio mentre erra nella scuola per chiedergli della figlia, studentessa dell'Istituto preso di mira dal 13enne. "Mentre ero dentro mi ha chiamato una mia amica che conosco molto bene, la mamma di una delle vittime: mentirle è stato il momento più difficile della mia vita" ha confessato a Repubblica il dottor Stijacic.
"Mi ha chiamato e mi ha detto, per favore aiutami, non riesco a trovare mia figlia. Io sapevo che la ragazzina era morta, che giaceva assassinata e allora cosa avrei risponderle? Niente, ho mentito, non potevo dirglielo! Cosa avrei dovuto dirle? Sì, sì, eccola lì, è morta dentro, cinque metri dietro di noi, dietro l'angolo?" ha raccontato ad una emittente serba il soccorritore, ricostruendo quei terribili momenti.
Momenti che lo hanno segnato per sempre e che appena uscito da quella scuola lo hanno spinto a prendere il telefono e a chiamare i figli che sono più grandi e non frequentano più la scuola. "Chiamarli, sentire la loro voce, vedere se erano vivi, è stato un impulso incredibile" ha dichiartao il dottor Stijacic.
La strage nella Scuola di Belgrado
La strage nella scuola di Belgrado il 3 maggio scorso quando uno studente 13enne di una ricca famiglia, l'allievo del settimo anno Kosta Kecmanovic, ha preso le armi custodite dal padre medico e si è recato a scuola uccidendo prima una guardia e poi sparando ai compagni. Secondo la polizia l'adolescente, che non può essere incriminato per via dell'età, aveva pianificato tutto. Si è presentato nell’istituto scolastico Vladislav Ribnikar, che sorge nell'elegante distretto di Vrakar ed è considerata una delle migliori scuole del Paese, con un foglio su cui aveva disegnato una mappa e un altro su cui aveva stilato una lista di compagni da colpire.