Strage a Pearl Harbour: militare uccide due civili, poi si suicida
Un militare della Marina americana ha aperto il fuoco nella base di Pearl Harbor, alle Hawaii, uccidendo due persone e poi suicidandosi. Le due vittime, ha riferito l'esercito statunitense, sono morte in seguito alle ferite riportate. Nella sparatoria anche un'altra persona è rimasta ferita. Le vittime sono tutti civili che lavorano per il dipartimento della Difesa, ha riferito su Twitter la base militare. I servizi di sicurezza hanno aperto un'inchiesta sull'accaduto. Un testimone anonimo ha dichiarato a News Now di aver udito gli spari e di aver visto l'assalitore togliersi la vita. L'incidente avviene a tre giorni dal 78esimo anniversario dell'attacco contro la base navale da parte dell'esercito giapponese nel corso della Seconda Guerra Mondiale: quel 7 dicembre del 1941 2.300 americani persero la vita determinando di fatto l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto mondiale.
Le autorità stanno ora cercando di fare piena luce sulla dinamica e sul movente della sparatoria. Stando a quanto accertato la strage è stata commessa da un uomo che indossava una divisa della Marina, mentre sia i due morti che il ferito erano dipendenti civili del Dipartimento di Difesa. Non si sa nulla sulle generalità dell'attentatore e delle vittime. L'area di Pearl Harbour – che ospita sia la Marina che l'aviazione con 10 navi da guerra e 15 sottomarini – è stato per quasi due ore chiuso dalle autorità, con tutti gli accessi e le vie di uscita bloccati.
La sparatoria ha causato momenti di terrore anche tra i molti turisti della zona, la maggior parte dei quali stavano visitando il Pearl Harbour National Monument. Il capo della Casa Bianca Donald Trump, rientrando negli USA dopo il vertice Nato, è stato immediatamente informato dell'accaduto.