Stop all’uso del vaccino Covid AstraZeneca in Sudafrica: “Inefficace contro la variante locale”
Il Sudafrica ha fatto sapere di aver sospeso le somministrazioni del vaccino anti Covid realizzato da AstraZeneca e Università di Oxford perché meno efficace contro la variante del virus B.1.351, cosiddetta variante sudafricana, ampiamente diffusa nel Paese e caratterizzata da una maggiore contagiosità. Lo ha annunciato nelle ultime ore il ministro della Salute sudafricano, Zweli Mkhize, aggiungendo che il governo punterà per il momento a somministrare solo i vaccini Johnson & Johnson, per cui è partita la richiesta di uso in emergenza, e Pfizer.
Perché il vaccino AstraZeneca è meno efficace contro variante B.1.351
La decisione è stata presa a seguito della pubblicazione dei risultati di un nuovo studio, svolto dall'università sudafricana di Witwatersrand e dalla stessa Università di Oxford, anticipato dal Financial Times e riportato anche dal Guardian, svolto su un campione di 2mila pazienti, che mostrerebbe come il vaccino di AstraZeneca garantirebbe una protezione limitata contro le malattie lievi causate dalla mutazione B.1.351. Sarah Gilbert, la scienziata a capo dei test pre-clinici a Oxford, aveva cercato di correggere il tiro annunciando alla BBC che l'azienda farmaceutica anglo-svedese sta già lavorando ad una nuova versione del vaccino pronta da utilizzare in ottobre proprio contro la variante sudafricana, ma intanto la distribuzione è stata fermata.
La situazione in Sudafrica
Eppure, solo la scorsa settimana il Sudafrica aveva ricevuto un milione di dosi del vaccino di AstraZeneca che avrebbero dovuto essere somministrate al personale sanitario a partire dalla metà di febbraio. La speranza era di cominciare la campagna vaccinale il prima possibile, anche perché i casi di contagi sono moltiplicati proprio a causa della nuova variante. Su una popolazione di totale di 58 milioni di abitanti, al momento sono stati accertati più di 1 milione e 470mila contagi da coronavirus e oltre 46mila morti per cause legate al Covid-19.
Diffusione della variante sudafricana in Italia e in Europa
Casi di variante sudafricana sono stati registrati anche in Europa, in particolare nel Regno Unito, oltre che in Italia. Si tratta del caso di un cittadino di 60 anni, attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Varese, risultato positivo alla mutazione sudafricana del Coronavirus, dopo essere rientrato da un viaggio di lavoro in Malawi. Secondo il prof. Paolo Grossi, direttore del reparto di Malattie infettive e tropicali: “Non sono casi più gravi, ma fondamentale contenere i focolai”, anche perché, come la variante brasiliana, anche quella sudafricana è tra le più preoccupanti per la sua maggiore trasmissibilità.