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Stay hungry, stay foolish. Addio Steve Jobs, padre della nuova era digitale

Il fondatore di Apple si spegne a 56 anni, vinto dal tumore al pancreas con cui combatteva dal 2004. A lui si deve l’invenzione del Machintosh, dell’Iphone e dell’Ipad. Steve Jobs è il padre di tutte le innovazioni tecnologiche degli ultimi dieci anni.
A cura di Alessio Viscardi
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Il profeta del mondo digitale si è spento: Steve Jobs

In molti hanno letto della sua morte sul iMac, sull'Iphone o sull'Ipad – tutte innovazioni che Steve Jobs, il geniale fondatore di Apple – ha creato nel corso della sua breve vita, vissuta tra stenti, tentativi, rimonte e riscatti. Si spegne così, a 56 anni, il padre innovatore di una nuova era e di una nuova filosofia: una mela morsicata, segno del peccato primoriale, diventata simbolo dell'evoluzione tecnologica, dell'innovazione, del futuro.

Sono passati molti anni da quando in un garage americano, Steve Jobs assieme ad alcuni amici aveva assemblato il primo Apple Computer. L'intuizione, geniale, fu quella di dotare di interfaccia grafica il terminale rendendolo utilizzabile anche per chi non masticava troppo di stringhe di programma e di linguaggi alfanumerici digitali. Nel 2011 ha creato dispositivi che possono essere controllati tramite il tocco di un dito su uno schermo, una cosa impensabile quando in quel garage diede vita alla Apple.

Un tumore al pancreas lo ha vinto, nonostante il suo motto – dichiarato in una accorata conferenza stampa in occasione della consegna della sua laurea ad honorem alla Stamford University – recitasse testualmente: "Restate affamati, restate folli", una sola frase per racchiudere una vita intera. L'America si è fermata, le televisioni e la rete hanno dimenticato la crisi economica, la corsa per la Casa Bianca e la disoccupazione. Capita, quando muore un Leonardo Da Vinci. Ora sulla rete impazza il video che racconta, in pochi secondi, tutta la storia della sua vita.

A Palo Alto, davanti alla casa di Steve, centinaia di persone lasciano fiori in sua memroria. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dichiara che "il mondo ha perso un visionario". Anche il rivale, Bill Gates di Microsoft, lo ricorda con dolore. La Apple, la società che ha fondato, è la più capitalizzata al mondo e ha più flusso di denaro degli interi Usa.

A 21 anni, Steve Jobs era soltanto il figlio adottivo di una comune famiglia americana. Assieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne aveva fondato nel garage di casa la sua Apple Computer. Un unico obiettivo: diffondere il personal computer tra le persone, permettendo l'accesso all'informatica alla gente comune. Una visione rivale rispetto a quella di Ibm, allora monopolio nella costruzione di grossi e costosi terminali aziendali.

Le vendite del primo Machintosh furono strabilianti per l'epoca, così che Ibm stessa dovette affidarsi proprio a Bill Gates per creare un sistema operativo che facesse le stesse cose di quello dell'Apple Computer. In 30 anni, la rivalità tra Apple e Microsoft ha dato vita a gran parte dell'innovazione informatica che conosciamo.

Sul portale della Apple si può leggere il comunicato di Tim Cook, l'uomo che ha preso le redini della società da quando Steve Jobs si è ritirato a causa della malattia:

"Abbiamo perso un visionario e un genio creativo e il mondo ha perso un meraviglioso essere umano. Chi di noi ha avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con Steve ha perso un caro amico e un mentore capace di dare ispirazione. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà per sempre alle fondamenta di Apple".

Era il 24 agosto 2011 quando Steve Jobs lasciava Apple, dopo aver creato l'Ipod, l'Iphone e l'Ipad. Nel 2004 era cominiciata la sua battaglia contro il cancro, nonostante le numerose operazioni e la guarigione temporanea, alla fine il male ha avuto la meglio sulla sua ascetica tempra. Soltanto pochi giorni fa, Tim Cook ha presentato l'Iphone 4S – la nuova evoluzione del telefono Apple. Una delusione per molti fan, che si aspettavano un Iphone 5 e una nuova rivoluzione nell'interfaccia uomo-macchina. Invece, oggi, anche i giovani di Occupy WallStreet – che hanno letto della morte di Steve Jobs sui suoi Iphone – si sono fermati e hanno marciato con accendini accesi e puntati verso il cielo, ricordando l'unico vero eroe di un epoca capitalistica che volge al termine.

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