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Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha graziato tutti i condannati per possesso di marijuana

La decisione non porta ad alcuna scarcerazione, ma “pulisce” migliaia di fedine penali. Secondo i progressisti, è un passo verso una posizione meno dura del governo federale degli Stati Uniti nei confronti della marijuana. Tra un mese si terranno le elezioni di metà mandato per rinnovare gran parte del Parlamento.
A cura di Luca Pons
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Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha concesso l'amnistia a migliaia di persone condannate per possesso di marijuana dalle corti federali del Paese. Il suo governo, ha detto, valuterà anche se la marijuana debba ancora essere considerata, a livello legale, al pari di sostanze come eroina e Lsd. La grazia si applica a tutti coloro che sono stati condannati dagli anni '70, quando il semplice possesso di marijuana diventò un reato. Le persone graziate secondo fonti ufficiali saranno almeno 6.500, ma questo numero si riferisce solo al periodo dal 1992 al 2021, per il quale ci sono dati attendibili. A ricevere effettivamente la grazia, quindi, saranno probabilmente molti di più.

Attualmente, non ci sono persone detenute in carceri federali per il possesso di marijuana, e l'amnistia non si applica a chi è condannato per vendita o distribuzione della sostanza, quindi nessuno sarà fisicamente scarcerato in seguito alla decisione di Biden. La maggior parte delle condanne per possesso, infatti, arriva al livello dei singoli Stati, dove l'autorità di concedere l'amnistia spetta ai governatori. Nel 2017, su 20mila condanne federali legate alla droga, solo 92 sono state per possesso di marijuana. Il presidente degli Usa ha invitato i governatori a seguire il suo esempio, sottolineando poi che, comunque, la grazia a livello federale permetterà a chi l'ha ricevuta di avere una fedina penale pulita, cosa che renderà più facile trovare un lavoro, comprare una casa e iscriversi all'università, tra le altre cose.

"Mettere persone in prigione per il possesso di marijuana è una pratica che ha sconvolto troppe viteper un comportamento che è legale in molti Stati", ha detto Biden. L'utilizzo terapeutico di marijuana è legalizzato in 37 Stati degli Usa, quello ricreativo in 19. "E questo senza parlare – ha continuato il presidente – della chiara disparità razziale nel processo di accusa e di condanna. Le persone bianche e nere usano la marijuana in percentuali simili, ma le persone nere vengono arrestate, accusate e condannate con percentuali sproporzionatamente più alte. Oggi, iniziamo a correggere queste ingiustizie".

Nei suoi 36 anni da parlamentare degli Stati Uniti, Biden scrisse più di una legge contro l'uso di droghe. Una in particolare, approvata nel 1994, aggravò le pene legate ai reati di droga con la "regola dei tre strike", e portò all'incarcerazione di molte persone appartenenti a minoranze. L'attuale presidente non è il primo ad aver graziato dei condannati per reati legati alla marijuana: negli ultimi anni lo ha fatto Barack Obama, e anche Donald Trump, nel suo ultimo giorno in carica, concesse l'amnistia a 12 persone, di cui alcune erano state condannate al carcere a vita proprio in seguito alla legge del 1994 firmata da Biden.

La grazia arriva quando manca un mese dalle elezioni di novembre di metà mandato, in cui molti seggi del Senato (36 su 100) e tutti i seggi della Camera (435) saranno assegnati, determinando gli equilibri di potere nella politica nazionale statunitense per i prossimi due anni. Alcuni dei senatori più progressisti nelle fila dei Democratici, tra cui Bernie Sanders e Elizabeth Warren, avevano chiesto al presidente di procedere con l'amnistia già a luglio.

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