Stati Uniti, Donald Trump lancia un piano in tre fasi per la riapertura
Gli Stati Uniti si preparano alla riapertura. Il presidente Donald Trump ha lanciato un piano chiamato Opening up America again (Riaprire l'America) in cui si programma il graduale ritorno alla normalità in tre diverse fasi. Negli USA, il primo Paese al mondo per numero di contagi, si contano ancora oltre 671mila casi di coronavirus. Tuttavia la Casa Bianca ha annunciato che il team di esperti contro il coronavirus è d'accordo: si può cominciare a riaprire.
"Dobbiamo farlo. Gli americani vogliono riaprire: dobbiamo avere un'economia funzionante ed è quello che stiamo facendo riaprendo il Paese", ha annunciato Trump presentando il piano. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi sottolineato che si tratta di linee guida destinate ai governatori, ai quali spetterà l'ultima parola su quando dare via al processo di riapertura. Che sarà quindi graduale non solo per quanto riguarda le fasi dell'emergenza, ma anche a livello geografico."Gli americani in salute potranno tornare a lavoro ora", ha proseguito Trump specificando che ci saranno dei criteri che ogni Stato dovrà rispettare (in termini di aumento di nuovi casi e capacità del sistema sanitario) per entrare in ogni fase della riapertura.
Fase 1
Durante la Fase 1 della riapertura, tutti gli individui più vulnerabili, come ad esempio gli anziani o gli immunodepressi, dovranno continuare a restare a casa. Chi vive con una persona più esposta al rischio di contagio deve sempre tenere in considerazione i pericoli che comporta recarsi al lavoro o in altri luoghi pubblici dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza. Per questa ragione, si incoraggiano i lavoratori a continuare a praticare il telelavoro dove possibile. Inoltre, in questa fase, bisognerebbe tornare a lavoro gradualmente, magari implementando un sistema di turnazione che permetta di ridurre i contatti tra le persone. Le aree comuni in uffici e fabbriche, dove potrebbero realizzarsi assembramenti, dovranno essere chiuse.
In tutti i luoghi pubblici, sarà necessario mantenere le distanze di sicurezza tra gli individui. Gli assembramenti di più di 10 persone dovranno essere evitati a meno che non si possano assicurare distanze appropriate tra le persone coinvolte. Le scuole rimarranno chiuse in questa prima fase di riapertura. Continueranno inoltre ad essere proibite le visite agli anziani ricoverati in ospedale o in case di cura. Ristoranti (ma non i bar), teatri, palestre e luoghi religiosi potranno riaprire solo se in grado di assicurare le opportune distanze di sicurezza.
Fase 2
Anche in questa seconda fase dell'emergenza, le persone più vulnerabili dovranno continuare rimanere a casa e isolarsi rispetto ai familiari che vivono con loro e che escono per andare a lavoro, incontrando così altre persone. Nei luoghi pubblici si dovrà proseguire nel distanziamento sociale. Si consiglia inoltre, di cancellare qualsiasi viaggio non necessario. Anche nella Fase 2 si incoraggiano le aziende a ricorrere al telelavoro: laddove questo non sia possibile, le imprese dovranno assicurare i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nella Fase 2 le scuole potranno riaprire. Nei luoghi di incontro, quali ristoranti, teatri, palestre si potranno allentare le misure cautelari di distanziamento sociale. Anche ai bar sarà consentito riprendere l'attività, anche se in modalità ridotta, permettendo ad esempio l'entrata nei locali di un numero limitato di persone.
Fase 3
Nell'ultima fase dell'emergenza anche i soggetti più vulnerabili potranno riprendere i contatti sociali, anche se questi dovranno ancora essere per quanto possibile limitati o accompagnati sempre da altre misure di precauzione (come indossare la mascherina). Potranno riprendere anche le visite in ospedale o nelle case di cura agli anziani: anche qui, però, si continueranno a implementare misure straordinarie di igiene e sanificazione. I protocolli di distanziamento sociale nei luoghi pubblici potranno essere revocati per un totale ritorno alla normalità.