Starbucks choc: “Le donne non possono entrare”. E su Twitter scoppia la protesta
Anche il colosso americano Starbucks si piega alle folli leggi misogine in Arabia Saudita. "Le donne non possono entrare. Per favore mandate i vostri autisti per ordinare". Questo è il cartello choc comparso sulle vetrine di una caffetteria della famosa catena a Riad.
In questo Paese, sempre al centro di dure critiche per la scarsa considerazione della donna (non possono guidare e nel video sopra potete ascoltare le folli ‘motivazioni', e neanche andare in bicicletta su strade pubbliche), nel 2013 è stato istituito per legge che i negosi, specie quelli di abbigliamento, devono avere una barriera (almeno 160 centimetri di altezza) che divida gli uomini dalle donne. E proprio la momentanea assenza di questa barriera avrebbe portato Starbucks a decidere di vietare l'ingresso alle donne. Almeno finché la barriera non verrà ripristinata. Sembra il medioevo, ma stiamo parlando del 2016 in uno dei paesi arabi più ricchi, così su Twitter sale l'indignazione e l'hushtag #boycottstarbucks dove si promuovono petizioni internazionali che chiedono la rimozione di quei cartelli che ricordano l'apartheid sudafricana di inizio secolo scorso.